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La tomba di Tutankhamon non ha camere segrete: che fine ha fatto Nefertiti?

Ricercatori italiani del Politecnico di Torino in collaborazione con due società di geofisica hanno dimostrato che nella tomba del faraone Tutankhamon non ci sono stanze segrete. Sfuma così l’affascinante ipotesi di trovare la sepoltura della regina Nefertiti.
A cura di Andrea Centini
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Nella tomba del celebre faraone Tutankhamon non esistono camere segrete. Sfuma così l'affascinante ipotesi – avanzata nel 2015 dall'egittologo britannico Nicholas Reeves – che al fianco della preziosa stanza funeraria potesse esserci la camera di sepoltura di Nefertiti, la bellissima madre dello stesso faraone della XVIII dinastia, che ha governato sull'Antico Egitto nel 1.300 avanti Cristo.

A determinare l'assenza di camere segrete un team di ricerca italiano coordinato dal professor Francesco Porcelli, docente del Politecnico di Torino. Gli scienziati sono stati incaricati dell'indagine dall'autorevole Ministero dell'Antichità egiziano. Naturalmente non è stato compiuto alcun tipo di lavoro invasivo all'interno della tomba di Tutankhamon, ma i ricercatori si sono avvalsi di una sensibilissima tecnologia radar (GPR – acronimo di Ground Penetrating Radar) in grado di ‘vedere' attraverso i muri. In base all'ipotesi avanzata da Reeves, la camera di Nefertiti avrebbe dovuto essere sul lato nord o ovest della tomba del faraone, e due distinti studi – uno giapponese e uno americano – condotti in loco recentemente avevano dato risultati contrastanti.

Per questa ragione il dottor Mostaf Waziri, Segretario Generale del Consiglio Supremo delle Antichità, assieme ai colleghi del ministero ha commissionato ai ricercatori italiani una terza indagine per sciogliere definitivamente i dubbi. Gli studiosi del Politecnico di Torino hanno collaborato con gli esperti di due società di geofisica private, la Geostudi Aster di Livorno e la 3D Geoimaging di Torino, raccogliendo tutti i dati che sono stati presentati dal professor Porcelli in seno alla Quarta Conferenza internazionale di Tutankhamon.

Dalle accuratissime scansioni è emerso che i radiogrammi GPR non hanno rilevato alcuna discontinuità dovuta al passaggio dalla roccia naturale ai muri creati dall'uomo, e non vi sono evidenze di stipiti o dell'architrave di una porta.  I parametri suggeriscono inoltre l'assenza di pareti o aree vuote dietro ai dipinti della tomba. “Si conclude con un altissimo grado di sicurezza – si legge nel comunicato stampa diffuso dal Ministero delle Antichità – che l'ipotesi relativa all'esistenza di camere o corridoi nascosti adiacenti alla tomba di Tutankhamon non è supportata dai dati del GPR”. Un vero peccato; sarebbe stata una delle scoperte più affascinanti in ambito archeologico.

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