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La Terra è più verde (ma solo grazie all’anidride carbonica)

La CO2 nell’atmosfera sta funzionando come fertilizzante.
A cura di Nadia Vitali
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Un gruppo di 32 scienziati, provenienti da 24 diverse istituzioni di otto Paesi, ha recentemente pubblicato uno studio in cui mostra come l'incremento di CO2 nell'atmosfera abbia avuto un risvolto interessante, e forse inaspettato per i più, nel rendere Terra e piante più verdi negli ultimi 33 anni. Lo evidenziano i dati raccolti grazie ai satelliti MODIS della NASA e AVHRR del NOAA, illustrati in un articolo pubblicato da Nature Climate Change.

Un continente vegetale in più

Più verde, più piante e alberi e, quindi, più foglie: accade a causa del fenomeno chimico noto come fotosintesi clorofilliana che comporta che le piante producano zuccheri a partire da luce solare e anidride carbonica, sfruttando al contempo l'acqua e i nutrienti assorbiti dal terreno. Tali zuccheri funzionano come un carburante e un nutrimento per la Terra e, comprensibilmente, possono essere prodotti in maggior quantità in presenza di più elevate quantità di CO2. Ed è inutile sottolineare che di CO2, ultimamente, ne abbiamo a sufficienza, sicuramente in livelli mai conosciuti quanto meno nell'ultimo mezzo milione di anni. E così, i combustibili fossili dell'età industriale hanno finito per dare un contributo enorme a questa involontaria forma di fertilizzazione, contribuendo in primo luogo al cambiamento climatico.

Gli ultimi 33 anni – gli studi sulle rilevazioni satellitari si sono focalizzate su questo intervallo di tempo – hanno visto crescere le superfici verdi per un totale di circa 18 milioni di chilometri quadrati, equivalenti a circa due volte l'area degli Stati Uniti: il che è sicuramente un bene ma non è sufficiente per dire che ci troviamo un ciclo "virtuoso" per il nostro sistema ambiente. Tutt'altro.

Più verdi ma non per questo più sani

I presunti effetti benefici legati all'aumento di CO2 sono stati già sfruttati non troppo tempo fa da personaggi come Rupert Murdoch, in occasione della ventunesima conferenza delle parti (COP21) tenutasi a Parigi, nel tentativo di discutere i criteri di taglio delle emissioni nell'atmosfera; naturalmente, semplificazioni del genere sono lontane anni luce dalla realtà dei fatti che è quella di un Pianeta estremamente sofferente.

Un aumento del verde fa sicuramente bene alla Terra: il nostro Pianeta, del resto, è caratterizzato anche da estrema resilienza, proprio per assorbire i colpi dell'effetto antropico. La fertilizzazione da CO2, però, non è neanche lontanamente in grado di bilanciare i gravi problemi derivanti dal cambiamento climatico che conosciamo come riscaldamento globale, aumento del livello del mare, scioglimento dei ghiacciai marini, desertificazione e incremento dei fenomeni meteorologici estremi; senza contare che, verosimilmente, non siamo ancora a conoscenza di tutte le conseguenze negative legate al global warming. Anzi, concludono gli scienziati, gli effetti benefici sono non soltanto temporanei ma del tutto inconsistenti di fronte a quello che, a gran velocità, sta accadendo al nostro mondo negli ultimi decenni; e quello che potrebbe accadere nei prossimi anni.

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