Ancora niente da fare per la Starship, il razzo di grosse dimensioni di SpaceX pensato per trasportare scorte ed esseri umani nello spazio, anche potenzialmente su Marte. Durante il nuovo tentativo di atterraggio della navicella, un problema tecnico non ancora specificato ha portato all'esplosione della SN11 nel momento esatto in cui si sono accesi i motori Raptor per rallentare la discesa del mezzo, che è esploso in aria ancor prima di raddrizzarsi. "Almeno il cratere è nel posto giusto" ha twittato Elon Musk dopo l'esplosione.
Quello di oggi sembrava dover essere il tentativo giusto: in molti si aspettavano che SpaceX riuscisse a portare a terra la sua navicella, confermando la possibilità di far rientrare in sicurezza un razzo così grande senza l'utilizzo di paracadute o senza la necessità di ammarare. D'altronde gli ultimi due tentativi sono andati molto vicini al successo, ma hanno sempre portato all'esplosione dei modelli precedenti: nel caso dell'SN9 un problema con uno dei motori ha portato all'impossibilità di rallentare la discesa, che si è conclusa con una grande esplosione, mentre nel caso dell'SN10 il razzo è atterrato, ma danneggiando le gambe di sostegno e arrivando comunque a un'esplosione.
Visto l'ultimo tentativo riuscito a metà, però, ci si aspettava che questo potesse essere il momento buono. Invece durante la sua discesa l'SN11 deve aver avuto un intoppo tecnico che ha portato, al momento dell'accensione dei motori, a un'esplosione. Peraltro essendo una giornata di forte nebbia le telecamere non hanno ripreso il momento della distruzione, registrato solo da alcune camere che hanno filmato pezzi della nave mentre cadevano a terra. I test attualmente portati avanti dall'azienda di Elon Musk servono proprio a dimostrare di essere in grado di far atterrare la Starship senza intoppi (come già succede con i razzi Falcon), aprendo la strada all'utilizzo del mezzo con equipaggio umano.