221 CONDIVISIONI
video suggerito
video suggerito

La sindrome di Down triplica il rischio di morire per COVID

Analizzando i dati di oltre mille pazienti COVID con sindrome di Down, un team di ricerca internazionale ha dimostrato che chi presenta la condizione genetica ha un rischio circa triplo di morire per l’infezione. Le probabilità di morire per un 40enne con trisomia 21 sono le stesse di un settantenne della popolazione generale, per questo gli scienziati raccomandano di vaccinare i pazienti con priorità.
A cura di Andrea Centini
221 CONDIVISIONI
Immagine

I pazienti con sindrome di Down contagiati dal coronavirus SARS-CoV-2 hanno un rischio sensibilmente superiore di sviluppare complicanze e morire per l'infezione rispetto alla popolazione generale. Le probabilità di perdere la vita a causa della COVID-19, la malattia provocata dal patogeno pandemico, per questi pazienti si impennano in modo significativo a partire dal quarantesimo anno di età. Più elevato anche il rischio di ricovero, a causa dei problemi cardiaci congeniti. A determinare che le persone con sindrome di Down sono più esposte ai rischi della COVID-19 è stato un team di ricerca internazionale guidato da scienziati dell'Istituto di Psichiatria, Psicologia e Neurologia del King's College di Londra e della Scuola di Medicina dell'Università Emory di Atlanta (Stati Uniti), che hanno collaborato a stretto contatto con i colleghi , dell'Ospedale Bambino Gesù di Roma, dell'Università Pompeu Fabra di Barcellona e di numerosi altri istituti sparsi per il mondo. Gli autori dello studio sono riuniti sotto l'egida della “T21RS COVID-19 Initiative”, un'indagine internazionale volta a comprendere l'impatto della pandemia sui pazienti con Trisomia 21/sindrome di Down.

Gli scienziati, coordinati dal professor Andre Strydom, docente presso il Dipartimento di Scienze Forensi e del Neurosviluppo dell'ateneo britannico, sono giunti alle loro conclusioni dopo aver messo a punto un sondaggio internazionale nel quale sono stati coinvolti medici e operatori sanitari di pazienti con sindrome di Down, tutti risultati infettati dal coronavirus SARS-CoV-2 tra aprile e ottobre dello scorso anno. In totale sono stati analizzati i dati di oltre mille pazienti affetti dalla condizione genetica, con un'età media di 29 anni. Incrociando i dati dei pazienti dell'indagine T21RS con quelli di una coorte (ISARIC4C) composta da altri pazienti COVID con e senza sindrome di Down, il professor Strydom e i colleghi hanno determinato che i pazienti con sindrome di Down avevano un rischio circa triplo di morire per COVID-19 rispetto alla popolazione generale. Le probabilità di perdere la vita era sensibilmente superiore all'aumentare dell'età: un quarantenne con sindrome di Down, infatti, aveva lo stesso rischio di morire per l'infezione di un settantenne della popolazione generale.

I medici hanno scoperto che nei pazienti con Trisomia 21 i segni e i sintomi più frequenti della COVID-19 erano febbre, tosse e difficoltà respiratorie, esattamente come nella popolazione generale, tuttavia avevano nausea, dolori articolari e muscolari con minore frequenza, mentre lo stato di coscienza alterato e la confusione erano più comuni. Come indicato, inoltre, i problemi cardiaci congeniti erano un fattore di rischio supplementare per il ricovero nei pazienti con sindrome di Down.

“I nostri risultati, che si basano su più di 1.000 pazienti COVID-19 unici con sindrome di Down, mostrano che gli individui con sindrome di Down spesso hanno sintomi più gravi al momento del ricovero e sperimentano alti tassi di complicanze polmonari associate ad un aumento della mortalità”, ha dichiarato in un comunicato stampa il professor Anke Huels, coautore dello studio e docente di Epidemiologia l'Università Emory. “Questi risultati hanno implicazioni nella prevenzione e nella clinica dei pazienti COVID-19 con sindrome di Down, e mettono in evidenza la necessità di dare la priorità alle persone con sindrome di Down per la vaccinazione”, ha chiosato l'esperto. Un precedente studio aveva determinato che i pazienti con sindrome di Down possono avere un rischio di morire per COVID-19 fino a dieci volte superiore. I dettagli della ricerca “Medical vulnerability of individuals with down syndrome to severe COVID-19 – data from the trisomy 21 research society and the UK ISARIC4C survey” sono stati pubblicati sulla rivista scientifica EClinical Medicine del circuito The Lancet.

221 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views