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La seconda dose del vaccino Covid di Johnson & Johnson aumenta l’efficacia al 94% negli USA

Una seconda dose del vaccino anti Covid di Johnson & Johnson eseguita a due mesi dalla prima ha aumentato l’efficacia contro la COVID-19 (moderata e grave) al 94 percento negli Stati Uniti. A livello globale l’incremento si attesta invece al 75 percento. Lo ha annunciato il colosso farmaceutico americano in un comunicato stampa, aggiungendo che i dati sono stati inviati alle principali autorità regolatorie per valutare eventuali, nuove strategie delle campagne vaccinali.
A cura di Andrea Centini
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Un richiamo del vaccino anti COVID a singola dose di Johnson & Johnson eseguito a due mesi dalla prima aumenta l'efficacia fino al 94 percento contro la forma sintomatica della COVID-19, da moderata a critica. Il dato è relativo agli Stati Uniti, mentre a livello globale la protezione dall'infezione moderata/grave si è attestata al 75 percento. È quanto emerso dal nuovo studio di Fase 3ENSEMBLE 2” condotto dal colosso farmaceutico americano, i cui risultati sono stati appena annunciati in un comunicato stampa. Oltre all'efficacia del booster, è stata evidenziata anche quella della singola dose nel mondo reale, grazie ai dati della ricerca “Effectiveness of the Single-Dose Ad26.COV2.S COVID Vaccine” pubblicata sul database online MedrXiv, in attesa della revisione paritaria.

Per quanto concerne il richiamo, i ricercatori hanno osservato che la seconda dose effettuata a 56 giorni dalla prima ha determinato un aumento di anticorpi neutralizzanti nel sangue dei partecipanti dalle quattro alle sei volte. Come indicato, la protezione contro la forma sintomatica (moderata o grave) dell'infezione da coronavirus SARS-CoV-2 è stata del 94 percento negli Stati Uniti, mentre a livello globale è stata del 75 percento. L'efficacia delle due dosi del vaccino, messo a punto dagli scienziati di Janssen Pharmaceutica (affiliata a J&J) e del Beth Israel Deaconess Medical Center, è stata invece del 100 percento contro la morte per COVID-19.

“Il nostro vaccino a iniezione singola genera forti risposte immunitarie e memoria immunitaria di lunga durata. E, quando viene somministrato un richiamo del vaccino Johnson & Johnson COVID-19, la forza della protezione contro la COVID-19 aumenta ulteriormente”, ha dichiarato il professor Mathai Mammen, dirigente presso il Dipartimento di Ricerca e Sviluppo Janssen. “È fondamentale dare la priorità alla protezione del maggior numero possibile di persone contro il ricovero in ospedale e la morte, data la continua diffusione della COVID-19. Un vaccino COVID-19 a iniezione singola che sia facile da usare, distribuire e gestire e che fornisca una protezione forte e duratura è fondamentale per vaccinare la popolazione globale”, gli ha fatto eco il dottor Paul Stoffels, responsabile scientifico presso Johnson & Johnson. “Allo stesso tempo, ora abbiamo generato prove che un colpo di richiamo aumenta ulteriormente la protezione contro la COVID-19 e si prevede che prolunghi significativamente la durata della protezione”, ha aggiunto lo scienziato. I risultati sono stati sottoposti alla Food&Drug Administration (FDA) americana, all'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) e ad altre autorità sanitarie al fine di valutare eventuali strategie di richiamo nei diversi Paesi.

Come indicato, gli scienziati hanno mostrato anche l'efficacia della singola dose, com'è attualmente prevista la somministrazione standard del vaccino adenovirale. Mettendo a confronto i dati di 390mila soggetti vaccinati con quelli di 1,52 milioni non vaccinati tra marzo e luglio 2021, è stato determinato che il vaccino di Johnson & Johnson, negli Stati Uniti, ha un'efficacia del 79 percento contro la forma sintomatica della COVID-19 e dell'81 percento contro il ricovero in ospedale. I dati, sottolineano i ricercatori, sono paragonabili con quelli dello studio di Fase 3 ENSEMBLE. “Le nostre ampie prove nel mondo reale e gli studi di Fase 3 confermano che il vaccino Johnson & Johnson a iniezione singola fornisce una protezione forte e duratura contro i ricoveri correlati allA COVID-19. Inoltre, i dati dei nostri studi di Fase 3 confermano ulteriormente la protezione contro la morte correlata alla COVID-19”, ha chiosato il professor Mammen.

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