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La salamandra Ambystoma ha tre padri di specie diverse e un DNA unico al mondo

Dall’analisi genomica di una salamandra americana del genere Ambystoma è emerso che possiede il DNA di tre maschi di specie differenti, i cui geni sono espressi nelle medesime proporzioni all’interno del triplice set cromosomico.
A cura di Andrea Centini
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Un team di ricerca dell'Università dell'Iowa ha dimostrato che una popolazione di salamandre del genere Ambystoma, nota per produrre solo prole femminile, possiede un corredo genetico peculiare nel quale sono presenti, in parti uguali, i geni provenienti dai maschi di altre tre specie. È la prima volta che viene osservato un simile adattamento in un organismo poliploide, ovvero con più serie di cromosomi, in questo caso tre (triploide). Le nostre cellule, ad eccezione dei gameti – spermatozoo e uovo – che sono aploidi, ovvero con un singolo set cromosomico, sono diploidi, cioè con un doppio corredo cromosomico. Questo non è tuttavia lo standard universale, dato che esistono diverse specie con più set, come appunto la salamandra Ambystoma e numerose piante.

Questo anfibio si riproduce anche per partenogenesi, cioè si clona senza necessità di un partner, in questo modo le figlie sono geneticamente identiche alla madre. Nonostante questa possibilità, l'Ambystoma non ha rinunciato del tutto alla riproduzione sessuale, accoppiandosi con i maschi di altre specie. Nel caso specifico, con i maschi di Ambystoma laterale, Ambystoma texanum e Ambystoma tigrinum. Al termine dell'accoppiamento la salamandra ibrida non lascia che gli spermatozoi fecondino l'uovo, ma ne ruba una parte del materiale genetico in un processo chiamato ‘cleptogenesi'.

Ambystoma tigrinum: credit wikipedia
Ambystoma tigrinum: credit wikipedia

La salamandra attua la stessa procedura con le diverse specie con cui si accoppia, assicurando alla propria prole un patrimonio genetico misto proveniente da padri differenti. Il risultato sono set cromosomici che possiedono i geni delle altre specie, suddivisi in parti uguali. I ricercatori hanno scoperto che il 72 percento dei geni viene espresso allo stesso modo in ciascun set cromosomico. Ancora non sanno in che modo la salamandra riesca ad attuare un simile meccanismo, ma sono sicuri che si tratti di un adattamento per sopravvivere ad eventuali cambiamenti.

Gli studiosi, coordinati dal professor Lisle Gibbs, hanno spiegato questo equilibrio genetico con un esempio calcistico. “Se si dispone di una squadra sbilanciata con un top player che si infortuna, essa non sarà più in grado di vincere”, ha sottolineato il coautore Kyle McElroy. “Ma se tutti i giocatori in campo sono forti uguali, allora l'infortunio di uno non compromette poi molto”. In pratica, il corredo genetico della salamandra è così vario ed equilibrato permettendogli di rispondere più efficacemente in caso di condizioni avverse. I dettagli dello studio sono stati pubblicati sulla rivista scientifica Genome Biology and Evolution.

[Credit: Robert Denton, Ohio State University]

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