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La risonanza al cervello che mostra a cosa stai pensando

A Ithaca, nello stato di New York, un gruppo di ricercatori ha sottoposto alcuni volontari ad immaginare soggetti di fantasia in situazioni-tipo. Grazie ad uno scan è stato possibile studiare quali regioni celebrali venivano chiamate in causa.
A cura di Redazione Scienze
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"Minority report" – il film di Spielberg interpretato da Tom Cruise – non è realtà. Tuttavia, nuovi studi condotti nella Cornell University, a Ithaca nello stato di New York, hanno fatto emergere risultati interessanti circa quella che volgarmente viene definita lettura del cervello. Il neuroscienziato cognitivo Spreng Nathan ed i suoi colleghi hanno sottoposto 19 volontari ad un esercizio di immaginazione, mentre erano sottoposti alla risonanza magnetica funzionale (fMRI), che misura la variazione dei flussi di sangue nel cervello. I volontari dovevano supporre il comportamento di quattro persone descritte dai ricercatori in determinate situazioni. I soggetti di fantasia erano stati caratterizzati in modo tale da presentarne una metà piacevole ed estroverso, mentre l'altra metà era fredda, introversa e timida. Grazie alla risonanza magnetica si è potuto accertare che, nel momento in cui i volontari dovevano immaginare la reazione di uno dei personaggi di fantasia in un contesto sociale, veniva attivata la corteccia prefontale mediale. E' noto che questa parte del cervello aiuta le persone a dedurre tratti caratteriali degli altri. In base ai risultati della Cornell University, nella stessa regione si decodificano anche i modelli di personalità grazie a cui comprendere e prevedere il comportamento degli altri. Considerando che alcuni disturbi di interazione sociale, come l'autismo, sorgono proprio nella corteccia prefontale mediale, è possibile, affermano gli stessi ricercatori, che il test del team di  Spreng Nathan possa segnare un importante passo avanti nella diagnosi e cura di tali patologie.

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