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La prima sonda che ‘toccherà’ il Sole è in partenza: ci svelerà i segreti della nostra stella

Alle 9:33 ora italiana di sabato 11 agosto la sonda NASA ‘Parker Solar Probe’ sarà lanciata verso il Sole a bordo di un potente razzo Delta IV Heavy. Orbiterà attorno alla nostra stella per 24 volte e nel 2024 raggiungerà la distanza minima di 6,4 milioni di chilometri. Sarà protetta da uno spesso scudo termico.
A cura di Andrea Centini
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Tutto pronto per il lancio dell'avveniristica Parker Solar Probe (PSP), la sonda della NASA che arriverà a ‘sfiorare' il Sole per analizzarlo da un punto di vista inedito. La navetta, che ha le dimensioni di un'auto, decollerà alla volta della nostra stella a bordo di un potente razzo Delta IV Heavy, che tuttavia non raggiunge le dimensioni e le prestazioni del Falcon Heavy di SpaceX. Il lancio, meteo ed imprevisti permettendo, è previsto per sabato 11 agosto alle 3:33 EDT (le 9:33 ora italiana) dal Launch Complex 37 di Cape Canaveral, in Florida. Sarà possibile seguirlo in diretta sul portale ufficiale della NASA.

Obiettivo della missione è studiare da vicino l'atmosfera del Sole (la corona), gli effetti dei brillamenti e del vento solare, che può essere responsabile di devastanti tempeste geomagnetiche sulla Terra. Questo fenomeno infatti è in grado di disturbare (o addirittura ‘friggere') sistemi di navigazione satellitare e componenti elettronici. Il famoso Evento di Carrington, avvenuto il 1° settembre 1859, bloccò le linee telegrafiche – alcune presero fuoco – e innescò aurore boreali persino a Roma e alle Hawaii. Un simile evento nella nostra epoca ipertecnologica potrebbe avere effetti catastrofici, provocando danni per miliardi dollari e numerose vittime. Per questo lo studio ravvicinato del Sole e dei suoi processi è così importante; con i dati raccolti dalla sonda questi fenomeni potrebbero essere previsti.

Ma la nostra stella non è certamente facile da avvicinare, dunque la NASA ha dovuto progettare una sonda – dal costo 1,4 miliardi di dollari – dotata di un potentissimo scudo termico, capace di farla avvicinare ad ‘appena' 6,4 milioni di chilometri. Se vi sembrano tanti, vi basti sapere che a quella distanza l'energia dei raggi solari è tremila volte superiore rispetto a quelli che raggiungono la Terra, inoltre le temperature toccano i 1.370° centigradi, sufficienti a rendere liquido l'acciaio. Per proteggere il cuore elettronico della sonda gli ingegneri americani hanno montato uno scudo di 8 metri in schiuma di carbonio, in grado di deviare i raggi solari e lasciarla operare a circa 30° centigradi.

Il Sole, inoltre, non è facile da avvicinare a causa della grande velocità con cui la Terra ruota attorno ad esso (circa 110mila chilometri orari). La sonda dovrà rallentare di ben 85mila chilometri per entrare nel raggio d'azione della stella, per poi accelerare di nuovo durante le 24 orbite di studio previste. Gli ingegneri sfrutteranno il campo gravitazionale di Venere per allineare, accelerare e avvicinare la PSP sempre di più al Sole. Nel 2024 la sonda viaggerà a 692mila chilometri orari (più di qualunque altro oggetto costruito dall'essere umano) e raggiungerà la distanza minima di 6,4 milioni di chilometri dalla stella. Quando il propellente si esaurirà, quasi tutta la sonda verrà ‘squagliata' dall'ambiente infernale attorno al Sole; soltanto lo scudo termico continuerà a sopravvivere per milioni di anni.

[Credit: NASA]

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