La musica migliora il recupero della funzionalità della mano nei pazienti colpiti da ictus
Numerose ricerche hanno dimostrato che la musicoterapia può essere una preziosa alleata per i pazienti affetti da patologie neurodegenerative (come il morbo di Parkinson e la demenza), ma anche nel combattere il dolore, l'ansia e lo stress. Uno studio italiano ha determinato che la musica può anche migliorare il recupero delle funzionalità motorie della mano in seguito a un ictus, funzionando come un vero e proprio catalizzatore della neuroriabilitazione. Nello specifico, associando una melodia ai movimenti delle dita e del polso dei pazienti, si può rendere più efficace e rapido il recupero dopo il colpo apoplettico.
A dimostrare che la musica favorisce la riabilitazione dei pazienti colpiti da ictus è stato un team di ricerca guidato da scienziati degli Istituti Clinici Scientifici Maugeri – IRCCS di Pavia e della Fondazione Santa Lucia – IRCCS di Roma, che hanno collaborato a stretto contatto con i colleghi della Clinica Neurologica – Ospedale S. Martino dell'Università di Genova e degli Istituti Clinici Scientifici Maugeri di Nervi e Montescano. Gli scienziati, coordinati dal professor Alfredo Raglio del Laboratorio di Ricerca Musicoterapia dell'istituto lombardo, sono giunti alle loro conclusioni mettendo a confronto i punteggi relativi al recupero della funzionalità della mano di pazienti trattati con la musicoterapia con quelli del gruppo di controllo, riabilitato secondo i metodi tradizionali.
Ma cos'hanno fatto esattamente il professor Raglio e i colleghi? Tutto ruota attorno al progetto Sonichand, grazie al quale vengono “sonificati” i movimenti delle dita della mano e del polso, che spesso restano compromessi a causa di un ictus. Gli autori dello studio spiegano che la maggior parte dei sopravvissuti sviluppa una paresi del braccio, difficoltà motorie e altre disabilità che complicano le attività della vita quotidiana, compromettendo in modo significativo sia la qualità della vita che l'indipendenza personale. Proprio per migliorare il processo di riabilitazione è stato ideato Sonichand, che attraverso un sensore registra i movimenti dei pazienti traducendoli in musica. Più risultano fluidi, ampi e ben coordinati, più il suono che ne deriva è armonico e melodioso, grazie a un sistema chiamato Leap Motion Controller e a un software specifico.
“Se molti studi documentano come l’utilizzo della musica nella neuroriabilitazione dello stroke possa migliorare la deambulazione, il movimento degli arti superiori, il linguaggio, ma anche l’umore e altri aspetti psicologici, studi più recenti utilizzano feedback sonori associati ai movimenti dell’arto superiore”, ha affermato Marco Tramontano, che coordina il progetto di ricerca presso la Fondazione Santa Lucia IRCCS di Roma. "In Sonichand abbiamo impiegato un feedback musicale che consiste nella riproduzione di sequenze sonore in base ai movimenti delle dita e del polso del paziente: più ampio e ripetuto era il movimento eseguito dal paziente e più armonica era la riproduzione della musica”, gli ha fatto eco la dottoressa Sara Mastrogiacomo, fisioterapista e ricercatrice dell'istituto romano.
Nello studio sono stati coinvolti 65 pazienti con ictus subacuto, che sono stati suddivisi in due gruppi: il primo ha ricevuto la terapia standard di riabilitazione motoria degli arti superiori, il secondo ha beneficio del medesimo trattamento impreziosito dalle tecniche di sonificazione. Valutando i punteggi dei due gruppi di pazienti attraverso scale specifiche (Fugl-Meyer, Box and Block Test e Modified Ashworth Scale), è stato dimostrato che la destrezza manuale era significativamente migliore nel gruppo trattato con la sonificazione. Anche il dolore e la qualità della vita valutati con i test McGill Quality of Life-it e Numerical Pain Rating Scale sono stati molto migliori nel gruppo Sonichand. I risultati dello studio dimostrano dunque che la musicoterapia può essere di grande aiuto per il recupero della funzionalità della mano dopo un ictus. I dettagli della ricerca “Hand rehabilitation with sonification techniques in the subacute stage of stroke” sono stati pubblicati sulla rivista Scientifica Reports del circuito Nature.