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La formazione dell’Universo simulata con un supercomputer: ecco a cosa serve

Grazie al supercompuer “Piz Daint” ricercatori svizzeri hanno creato un universo virtuale composto da 25 miliardi di galassie. Verrà sfruttato per calibrare gli strumenti del satellite ESA Euclid, che sarà lanciato nel 2020 per studiare l’energia oscura e altri segreti dell’Universo.
A cura di Andrea Centini
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Ricercatori dell'Università di Zurigo (Svizzera) hanno realizzato al computer la più grande e verosimile versione virtuale del nostro Universo, del quale ne è stata simulata la formazione a partire da miliardi di particelle. L'universo digitale messo a punto dall'astrofisico computazionale Romain Teyssier e dai suoi colleghi non avrà una ‘semplice' applicazione teorica, ma servirà per calibrare gli strumenti dell'avveniristico satellite Euclid, che in base ai piani dell'Agenzia Spaziale Europea (ESA) dovrebbe essere lanciato in orbita nel 2020.

Il satellite verrà infatti impiegato per studiare il “tessuto” di cui è composto il nostro Universo, ovvero una combinazione di criptica energia oscura (72 percento), materia oscura (23 percento) e materia ordinaria, quel restante 5 percento rappresentato dalle galassie e dagli altri oggetti celesti. Euclid eseguirà una mappatura tridimensionale del cosmo misurando la distanza tra i vari astri, dunque non c'è nulla di più efficace che sfruttare una simulazione al computer così complessa per calibrare la precisione dei suoi strumenti. Due di essi, ovvero il VIS per le immagini nello spettro visibile e il NISP per la spettroscopia nell'infrarosso, avranno inoltre firma italiana.

L'universo virtuale sviluppato dai ricercatori elvetici è così vasto che in esso sono presenti ben 25 miliardi di galassie. Sono state generate da duemila miliardi di particelle che aggrumandosi fra loro hanno simulato i processi di formazione ed evoluzione che dopo il Big Bang hanno dato vita a galassie come la nostra, la Via Lattea. I numeri coinvolti sono così elevati che non potevano essere calcolati attraverso un normale computer da laboratorio. Gli studiosi si sono infatti avvalsi del supercomputer di ultimissima generazione “Piz Daint”, in forze all'autorevole Centro Svizzero di Calcolo Scientifico. Il cuore pulsante di questo potentissimo hardware, aggiornato di recente, è rappresentato da 4.500 GPU Nvidia con tecnologia Pascal che lavorano in sinergia. È così rapido che ha impiegato soltanto 80 ore di lavoro continuato per generare l'universo fittizio.

L'Universo simulato dal supercomputer
L'Universo simulato dal supercomputer

Il supporto di questo software, il cui codice elaborato in tre anni è stato chiamato PKDGRAV3, sarà fondamentale per aprire una finestra sull'energia oscura, una forza ipotetica che è impossibile da osservare direttamente, ma i cui effetti potrebbero essere rilevati proprio grazie all'operato di Euclid. “La natura dell'energia oscura rimane uno dei principali enigmi irrisolti nella scienza moderna”, ha sottolineato laconicamente il professor Teyssier. I dettagli sull'universo virtuale sono stati pubblicati sulla rivista scientifica specializzata Computational Astrophysics and Cosmology.

[Immagine di Joachim Stadel, UZH]

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