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La dipendenza da smartphone ci rende depressi, impulsivi e poco produttivi

A causa della gratificazione rapida e immediata che procura, l’utilizzo dello smartphone può sfociare in una dipendenza che si accompagna con gravi problemi sociali e personali. Le donne sono più esposte al rischio.
A cura di Andrea Centini
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Un team di ricerca della Binghamton University – State University di New York attraverso una serie di sondaggi e analisi statistiche ha determinato che le donne sono più esposte a sviluppare una vera e propria dipendenza per lo smartphone, strumento già finito sul banco degli imputati in altri studi. I ricercatori, coordinati dal professor Isaac Vaghefi, docente di sistemi informativi gestionali presso l'ateneo americano, hanno rilevato che nei soggetti più sensibili l'uso smodato dello smartphone può sfociare in una serie di preoccupanti condizioni, che spaziano dalla bassa autostima sino alla depressione, passando per l'isolamento sociale, l'impulsività e una serie di problemi sul posto di lavoro e negli studi.

Per giungere a questa conclusione Vaghefi e colleghi hanno coinvolto in una serie di sondaggi ed interviste 182 studenti universitari, che in base alle risposte fornite e al tempo trascorso dietro allo smartphone sono stati inquadrati in cinque gruppi: i premurosi, i regolari, i profondamente coinvolti, i fanatici e i dipendenti. Quasi il 20 percento del totale è stato inserito in queste ultime due categorie (12 percento fanatici, 7 percento dipendenti), e nella maggioranza dei casi si trattava di donne. Tutti quanti i ‘fanatici' e i ‘dipendenti' avevano in qualche modo avuto ripercussioni lavorative o scolastiche a causa dell'uso smodato dello smartphone, mostrando inoltre una serie di sintomi assimilabili a quelli depressivi.

“I nostri smartphone si sono evoluti in strumenti che offrono una soddisfazione breve e rapida, un dettaglio che ha delle conseguenze”, ha spiegato l'autore principale dello studio. “Il meccanismo fisiologico che si innesca a causa di un uso eccessivo dello smartphone – ha proseguito Vaghefi – è l'eccitazione dei nostri neuroni col rilascio di dopamina: un fenomeno che nel corso del tempo instilla in noi il bisogno di feedback rapidi e gratificazioni immediate”. Non solo. Secondo lo studioso lo smartphone ci avrebbe resi anche più inclini alla noia, a causa dell'impatto sull'attenzione. Sebbene quella analizzata non si tratti di una dipendenza ufficialmente riconosciuta, vi sono sintomi che non vanno sottovalutati, come la paranoia per aver dimenticato il telefono a casa o la verifica compulsiva dello schermo, anche in assenza di input sonori o vibrazione. I dettagli dello studio sono stati pubblicati sulla rivista scientifica Information Systems Journal.

[Foto di Pexels]

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