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La cultura megalitica europea si è diffusa nel 4.500 aC da un unico popolo: storia riscritta

Una ricercatrice dell’Università di Goteborg ha determinato che la cultura megalitica nacque nel 4.500 avanti Cristo in Bretagna, nella Francia nordoccidentale, e da lì, grazie a efficienti tecnologie marinaresche, si diffuse nel resto del continente. Smentite le due teorie più accreditate sulla diffusione dei megaliti.
A cura di Andrea Centini
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Credit: PublicDomainPictures
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Le celebri costruzioni megalitiche europee hanno tutte un'origine comune, legata alla tradizione di una singola comunità di cacciatori-raccoglitori ubicata nella Francia nordoccidentale. A questo popolo, infatti, si deve la costruzione dei primi megaliti attorno al 4.500 avanti Cristo, e grazie alla rapida espansione delle capacità e delle tecnologie marinaresche, nel giro di 200-300 anni ne sorsero altri lungo le coste affacciate sul Mediterraneo e sull'Atlantico. Nei secoli e millenni successivi altre “ondate creative” diffusero la cultura megalitica in molti altri luoghi, ma tutto ebbe inizio dall'inventiva di un'antica società della Bretagna.

La ricerca. A riscrivere la storia della cultura megalitica è stata la ricercatrice Bettina Schulz Paulsson del Dipartimento di Studi Storici presso l'Università di Goteborg, Svezia. La scienziata è giunta alle proprie conclusioni grazie a un approfondito studio statistico condotto sulle analisi al radiocarbonio di oltre 2.400 siti europei, tra megalitici, non megalitici e altri costruiti nella stessa epoca. Incrociando tutti i dati è emerso che i primi dolmen – un tipo di megalito costituito da pietre verticali sormontate da lastroni orizzontali – furono costruiti attorno alla metà del V millennio avanti Cristo proprio in Bretagna. Sotto la spinta delle floride rotte marittime si diffusero rapidamente lungo le coste di Corsica, Sardegna, Francia sudoccidentale, Gran Bretagna, Spagna e via discorrendo. Tra il 4000 e il 3500 avanti Cristo ci fu una seconda ondata che fece diffondere ulteriormente dolmen, menhir, cerchi di pietra e cromlech (insieme di menhir come Stonehenge), mentre l'ultimo processo di espansione, che portò la cultura megalitica fino in Puglia e Sicilia, risale tra il 2500 e il 1200 avanti Cristo.

Storia riscritta. Le analisi della dottoressa Schulz Paulsson smentiscono le due teorie più accreditate sulla diffusione della cultura megalitica. La prima vedeva la nascita di questi siti legata alla diffusione di una religione proveniente dall'Oriente; tutti i siti megaliti sono infatti rivolti verso Est e Sud-Est, dove sorge il Sole. A partire dagli anni '70 del secolo scorso, tuttavia, grazie alle prime analisi al radiocarbonio gli archeologi hanno iniziato a pensare a una nascita “spontanea” della cultura megalitica nei vari Paesi. Adesso sappiamo che tutto originò in Bretagna, grazie a un unico, creativo popolo, che ne esportò la tradizione grazie ad abilità marinaresche molto più approfondite di quelle ipotizzate per l'epoca. Non a caso la Schulz Paulsson suggerisce che le barche in grado di trasportare gruppi di persone furono costruite 2mila anni prima di quanto creduto fino ad oggi. I dettagli della ricerca sono stati pubblicati sull'autorevole rivista scientifica PNAS.

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