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La bufala degli shampoo cancerogeni

Esiste sul serio il pericolo di acquistare nei nostri negozi degli shampoo cancerogeni? Un allarme lanciato recentemente da dei senatori americani fa pensare di sì, ma le cose stanno in maniera ben diversa.
A cura di Juanne Pili
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Una pericolosa sostanza chimica in grado di causarci il cancro sarebbe in agguato dove meno ci aspettavamo, ovvero nella nostra doccia. Si troverebbe negli shampoo rendendoli cancerogeni. L'allarme sarebbe stato raccolto recentemente anche da dei senatori americani, i quali avrebbero esortato la Fda (ente americano per il controllo delle droghe e degli alimenti) ad aprire un'indagine. Per la verità controlli ce ne sono già stati.

Cos'è il diossano. La sostanza chimica incriminata sarebbe il diossano (1,4-dioxane in questo caso), un composto organico eterociclico, ovvero formato da quattro atomi organizzati ad anello, di carbonio ossigeno. Si tratta di una sostanza altamente infiammabile, irritante e nociva. Generalmente si presenta nello stato liquido, è incolore, volatile, ed ha un vago odore di etere. Studi in merito ne esistono pochi, ma si concentrano sulla pericolosità nel tratto orale, per quanto riguarda altri tipi di esposizione la questione è ancora controversa. Lo si ritiene "possibilmente" cancerogeno.

Al solito si ricorda che è la dose a fare il veleno, oltretutto parliamo di shampoo, non di prodotti alimentari. La polemica ha investito grandi case produttrici che vendono il loro prodotti in tutto il Mondo, compresa l'Europa. Su pressione delle associazioni dei consumatori hanno dovuto rimuovere fin dal 2013 questa sostanza – assieme alla formaldeide (sostanza presente naturalmente in frutta e verdura) – dai prodotti per bambini.

Nessuno è mai morto per colpa di uno shampoo. Come si evince anche in un report pubblicato nel 1998 la preoccupazione riguarda soprattutto l'esposizione dei lavoratori durante certi processi di produzione. La quantità di diossano è monitorata nei prodotti, dove viene utilizzato come stabilizzante. Oltre a questo non risultano in commercio prodotti che contengano quantità non consentite della sostanza, shampoo inclusi, né casi accertati di tumori associati al loro uso.

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