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L’ultimo test nucleare della Corea del Nord ha spostato una montagna

Grazie ai rilievi satellitari e all’ausilio di un supercomputer, un team di ricerca internazionale ha dimostrato che il Monte Mantap in Corea del Nord si è spostato di 3,5 metri ed è ‘affondato’ di mezzo metro. A rimodellare la montagna è stato l’ultimo, potentissimo test nucleare di Pyongyan, condotto il 3 settembre 2017.
A cura di Andrea Centini
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L'ultimo test nucleare condotto dalla Corea del Nord il 3 settembre 2017 ha avuto un impatto devastante sul Monte Mantap, che si è spostato in orizzontale di 3,5 metri ed è collassato di mezzo metro. Lo ha dimostrato un team di ricerca internazionale composto da studiosi di vari istituti: fra essi l'Università Tecnologica Nanyang di Singapore; l'Università della California; l'Accademia delle Scienze Cinese e il Centro di ricerca per le scienze geologiche di Postdam (Germania). Gli scienziati, coordinati dal professor Teng Wang, sono giunti a queste conclusioni analizzando i dati catturati dal satellite tedesco TerraSAR-X e dal ‘gemello' giapponese ALOS-2, dimostrando l'estrema efficacia dei rilievi dallo spazio anche per individuare test nucleari clandestini, la cui tracciabilità è legata alla rete antisimisca globale.

Credit: Osservatorio terrestre di Singapore, Nanyang Technological University
Credit: Osservatorio terrestre di Singapore, Nanyang Technological University

La montagna nordcoreana, alta 2.400 metri, è stata sede di vari test nucleari condotti da Pyongyang, condannati dalla comunità internazionale in toto. L'ultimo, in base alle analisi del team di Wang, è stato effettuato piazzando una grande bomba atomica tradizionale o una bomba a idrogeno esattamente sotto la vetta del Mantap, a una profondità compresa tra i 400 e i 600 metri. La detonazione sotterranea ha scatenato un terremoto di magnitudo 5,2, che ha prodotto lo spostamento della montagna. Gli studiosi, che hanno caricato tutti i dati raccolti da sismografi e satelliti su un supercomputer, hanno determinato che la seconda potente scossa di terremoto – verificatasi 8,5 minuti dopo l'esplosione della bomba – è stata provocata dal crollo di tunnel di un servizio o di una cavità prodotta da un precedente test, a 700 metri a sud dal luogo dell'esplosione.

In base ai calcoli degli scienziati, il test nucleare nordcoreano ha avuto una potenza compresa tra i 120 e i 300 chilotoni, pari a dieci volte la potenza della bomba sganciata dagli americani su Hiroshima, della quale si è appena saputo il quantitativo di radiazioni cui furono sottoposte le vittime giapponesi. “Questa è la prima volta che gli spostamenti di superficie tridimensionali completi associati a un test nucleare sotterraneo sono stati esaminati e presentati al pubblico”, ha dichiarato con orgoglio Teng Wang. I dati ottenuti dall'indagine, che saranno utilissimi per smascherare ulteriori test nucleari clandestini, non sono tuttavia rassicuranti: dalla montagna collassata potrebbero infatti fuoriuscire letali nubi radioattive, che potrebbero investire anche i cittadini della vicina Cina. Grazie al recente accordo con gli Stati Uniti, che sfocerà nello storico incontro tra Donald Trump e Kim Yong-un a Singapore il prossimo 12 giugno, Pyongyang ha annunciato che smantellerà definitivamente il suo programma nucleare. I dettagli dello studio sono stati pubblicati sulla prestigiosa rivista scientifica Science.

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