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L’ansia altera la percezione della realtà

Nelle persone affette da disturbi d’ansia è stata osservata la tendenza ad identificare stimoli nuovi con stimoli del passato, potenzialmente portatori di pericolo e rischio.
A cura di Nadia Vitali
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L'ansia altera la percezione del mondo: ad affermarlo sono gli autori di uno studio pubblicato da Cell Press.

Percezione ed emozione

Non soltanto intelligenti e creativi, come sostengono alcune ricerche condotte recentemente: gli ansiosi tenderebbero a rapportarsi alla realtà circostante in una maniera differente, con una minore capacità di distinguere tra situazioni pericolose e situazioni innocue. Lo dimostrerebbe un esperimento condotto dai ricercatori guidati dal Professor Rony Paz del Weizmann Institute of Science israeliano, nel quale viene evidenziato come le esperienze lascino, nelle persone profondamente ansiose, una radicata tendenza alla generalizzazione e all'interpretazione negativa anche di stimoli neutri.

Abbiamo mostrato che nei pazienti affetti da ansia, l'esperienza emozionale induce una plasticità nei circuiti cerebrali che dura anche dopo che l'esperienza si è conclusa. Questi mutamenti plastici nei circuiti primari mediano la risposta ai nuovi stimoli, generando l'incapacità a discriminare tra lo stimolo originariamente percepito e un nuovo stimolo. Ne consegue che i pazienti ansiosi rispondono emotivamente anche a nuove situazioni, scatenando l'ansia anche in quelle apparentemente irrilevanti. – Professor Rony Paz

Va sottolineato che le persone coinvolte da tale meccanismo non sono in grado di tenere sotto controllo il fenomeno, poiché legato ad una effettiva incapacità di percepire gli stimoli discriminandone la natura.

L'esperimento

Paz e colleghi hanno lavorato con persone con affette da disturbi d'ansia: il compito assegnato ai partecipanti era quello di associare tre suoni distinti a tre diversi eventi, uno positivo (vincita di denaro), uno negativo (perdita di denaro) ed uno neutro (privo di conseguenze).

Nella fase successiva, sono stati fatti ascoltare 15 diversi suoni ai partecipanti, chiedendo loro se li avessero già sentiti nella parte precedente dell'esperimento e offrendo una ricompensa nel caso di una risposta corretta: ne è emerso che per le persone ansiose era più ricorrente confondere uno stimolo nuovo con uno già sentito.

Una differenza, rispetto al gruppo di controllo, non spiegabile sulla base di diverse capacità uditive ma esclusivamente in virtù di un modo alterato di percepire i suoni precedente collegati ad esperienze emozionali.

Cervelli differenti per differenti risposte agli stimoli

Tali caratteristiche sono state osservate anche grazie alla risonanza magnetica funzionale alla quale sono stati sottoposti i partecipanti: nell'amigdala, regione del cervello collegata ad emozioni come la paura, sono state evidenziate le principali differenze di funzionamento tra persone ansiose e persone sane. Un risultato che rafforza l'idea secondo la quale le esperienze emozionali determinano delle modifiche nelle rappresentazioni sensoriali dei cervelli delle persone ansiose: probabilmente anche con un obiettivo evolutivo, mettendo al riparo da esperienze negative.

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