L’acqua segreta di Plutone
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Nel suo remoto angolo di Sistema Solare, anche Plutone potrebbe custodire, o quanto meno aver custodito, dell'acqua allo stato liquido: è l'ipotesi dei ricercatori della Brown University, illustrata in uno studio in uscita su Geophysical Research Letters.
Grazie ai dati raccolti dalla sonda NASA New Horizons, protagonista di un emozionante passaggio ravvicinato durante lo scorso luglio, gli studiosi hanno potuto concentrarsi sulla geologia di alcune regioni del Pianeta nano, individuando come possibile spiegazione di alcune caratteristiche conformazioni proprio la presenza di acqua allo stato liquido. In particolare, ad attirare l'attenzione degli studiosi sono state alcune fratture, il cui tipo estensionale, potrebbe essere il risultato di un Oceano di acqua liquida che, ghiacciandosi, avrebbe fatto forza sotto la crosta.
Ma quell'Oceano c'è ancora? I calcoli degli studiosi dicono che è possibile che una parte di esso sia ancora allo stato liquido. Il pianeta nano, infatti, mostra ancora segni di espansione anziché di contrazione, fenomeno quest'ultimo che si sarebbe verificato qualora l'acqua fosse interamente ghiacciata.
Strano a sentirsi, dato che notoriamente il volume dovrebbe aumentare quando l'acqua congela ma, in realtà, perfettamente spiegabile: le basse temperature e la pressione elevata di Plutone, infatti, avrebbero dovuto portare, una volta completato il processo di congelamento dell'Oceano, alla formazione di un tipo di ghiaccio dalla struttura cristallina più compatta e, quindi, più denso. Inevitabilmente, questo avrebbe comportato un volume minore per il ghiaccio e, dunque, una contrazione per Plutone: contrazione che non è stata riscontrata dalle osservazioni di New Horizons, il che lascia pensare che, anche sul lontano pianetino, potrebbe forse esserci dell'acqua, come in tanti altri punti del Sistema Solare.