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Incisioni sulla pelle e calci alla balena morta sulla spiaggia: tutto per un selfie

La carcassa del maestoso cetaceo, lungo una ventina di metri, è stata oltraggiata da una cinquantina di persone. Increduli e sconcertati i veterinari e i biologi marini giunti sulla spiaggia per analizzarla.
A cura di Andrea Centini
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Una giovane balenottera azzurra (Balaenoptera musculus) di venti metri spiaggiatasi lungo la costa di Punta Delgada, in Cile, è stata presa d'assalto da decine di curiosi, che ne hanno oltraggiato la carcassa con incisioni sulla pelle – ‘graffiti' con dediche d'amore – e salendoci sopra per macabri quanto ridicoli selfie. L'assoluta mancanza di rispetto per il maestoso mammifero marino ha letteralmente lasciato sotto shock i veterinari e i biologi marini giunti sulla spiaggia per le analisi di rito. Dopo lo sconcerto iniziale gli esperti hanno allontanato una cinquantina di persone in tutto, che a caccia di “mi piace” sui social network continuavano a calpestare la sventurata balenottera. Alcuni bambini sono stati sorpresi persino mentre si divertivano a prenderla a calci.

“Ana ti amo” è una delle frasi incise sulla pelle grigio-azzurra del cetaceo, un'assurda dichiarazione d'amore che qualunque persona dotata di buon senso avrebbe rispedito all'insensibile mittente. Chi mai potrebbe apprezzare un simile gesto scolpito su un animale morto, per giunta in via di estinzione? Probabilmente le due donne che, sorridenti e intente a sollevare le dita in segno di vittoria (quale vittoria?), sono state immortalate mentre siedono sullo sfiatatoio della balenottera, da dove solo qualche ora prima veniva sprigionato il soffio più alto e potente fra tutti i cetacei, quello che qualunque amante degli animali vorrebbe vedere almeno una volta nella vita. C'è chi invece ha ben pensato di tapparlo con le proprie natiche, in cerca di becera approvazione virtuale. “Sono rimasta sconvolta nel vedere questa situazione di completa mancanza di rispetto, ho provato molta rabbia, molta impotenza”, ha sottolineato la dottoressa Gabriela Garrido, ricercatrice presso il Museo di Storia Naturale Río Seco e uno dei primi scienziati ad accorrere sul posto.

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Dalle prime analisi condotte sulla balenottera azzurra, che si stima avesse due anni, i ricercatori credono possa essere morta per fame. Nel suo stomaco sono infatti state trovate alghe, un pasto “alternativo” al plancton che probabilmente non è riuscita a trovare. Non si esclude un impatto con una nave, una delle cause di morte più diffuse per i grandi misticeti, tuttavia sulla carcassa non sono presenti segni evidenti di impatto con uno scafo. Le uniche ferite visibili sono all'altezza delle pinne pettorali. Entro la settimana, in seguito all'esame necroscopico, dovrebbe essere determinata la causa esatta della morte. Tra le ipotesi anche una malattia; del resto recentemente sono state registrate diffuse morie di megattere, balene franche e balenottere minori.

Una balenottera azzurra alle Azzorre. Credit: Andrea Centini
Una balenottera azzurra alle Azzorre. Credit: Andrea Centini

La balenottera azzurra è il più grande animale mai vissuto sulla Terra, più dei dinosauri sauropodi, grazie ai suoi oltre trenta metri di lunghezza e 180 tonnellate di peso. Purtroppo è stata una delle prede privilegiate nell'epoca della baleneria, durante la quale sono stati  sterminati praticamente tutti gli esemplari più maestosi. Oggi la taglia massima si è dunque ridotta, ma si tratta sempre di animali immensi, giganti gentili innanzi ai quali non si può che provare profonda meraviglia e rispetto. Quello che i vandali e ignoranti di Punta Delgada non hanno minimamente mostrato.

[Credit: Rodrigo Saavedra]

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