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In Francia non si potranno più tritare vivi i pulcini maschi: l’Italia che aspetta?

Dopo la Germania, anche la Francia ha deciso di vietare una tra le pratiche più barbare perpetrate ai danni degli animali negli allevamenti intensivi: lo sterminio sistematico dei pulcini maschi, considerati inutili e costosi. I piccoli uccelli, infatti, vengono separati dalle femmine e tritati vivi, oppure schiacciati o soffocati col gas perché non producono uova. In Italia ne vengono uccisi 40 milioni ogni anno. Ora ci si aspetta che anche il nostro Paese segua il buon esempio.
A cura di Andrea Centini
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Tra le pratiche più barbare adottate negli allevamenti intensivi vi è la sistematica eliminazione dei pulcini maschi, che vengono tritati vivi, schiacciati o gasati con l'anidride carbonica in base alle "modalità di sterminio" utilizzata dal centro. La ragione è semplice: i maschi non producono uova, pertanto in un allevamento di galline ovaiole mantenerli in vita sarebbe solo un costo. Così attraverso appositi macchinari a nastro i pulcini vengono passati al setaccio uno ad uno, per separare le femmine dai maschi: le prime condurranno una vita di inferno a produrre uova per tutta la vita, spesso rinchiuse in gabbie striminzite o in allevamenti a terra sovraffollati; i pulcini maschi, come indicato, vengono immediatamente indirizzati verso le macchine della morte. Ora questa orribile ma diffusissima pratica sarà vietata in Francia a partire dal 2022, dopo l'annuncio in un'intervista a Le Parisien del Ministro dell'Agricoltura Julien Denormandie, che ha portato a conclusione l'iter normativo avviato nel 2020 dal suo predecessore Didier Guillaume.

In Francia ogni anno vengono uccisi in questo modo atroce circa 50 milioni di pulcini maschi, mentre negli allevamenti di galline ovaiole italiani, dove la pratica è altrettanto sfruttata, ne vengono trucidati circa 40 milioni. I transalpini sono i secondi in Europa a porre fine a questo massacro; la medesima decisione era stata infatti già presa dalla Germania. Ora ci si aspetta che molti altri Paesi seguano il buon esempio, compreso il nostro. La Svizzera, nel frattempo, ha vietato il tritamento e lo schiacciamento dei pulcini dal 2020, ma permette ancora l'uccisione con l'anidride carbonica. Ovviamente negli allevamenti intensivi, progettati per massimizzare i profitti, non lasceranno comunque crescere gli “inutili” pulcini maschi. Gli stabilimenti saranno infatti dotati di appositi macchinari in grado di determinare il sesso dell'embrione in sviluppo dall'analisi dell'uomo, attraverso la spettrofotometria. Le uova che contengono un maschio verranno distrutte prima della schiusa. Poiché tutti gli allevamenti dovranno dotarsi di tali dispositivi, il governo francese ha stanziato 10 milioni di euro per finanziarne l'acquisto. Si stima che questa modifica nella gestione dei pulcini maschi si rifletterà in un lievissimo aumento dei costi per il consumatore, appena un centesimo di Euro per una confezione da sei uova.

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Oltre alla fine dello sterminio dei pulcini maschi, il ministro Denormandie ha annunciato lo stop di un'altra pratica atroce in uso verso gli animali allevati. Dal primo gennaio del 2022, infatti, non sarà più possibile castrare i maiali maschi. Questa operazione viene effettuata per ottenere maiali più grossi e grassi, oltre che per eliminare quell'odore di “selvatico” tipico della carne di cinghiale (da cui il maiale deriva). La castrazione verrà eliminata in gran parte degli allevamenti di suini, ma non ovunque: in alcuni destinati a determinati prodotti, sarà ancora permessa, previa anestesia indolore dell'esemplare.

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