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Immunità di gregge forse impossibile: parte dei positivi al coronavirus perde anticorpi in settimane

Dall’analisi dei test sierologici condotti su oltre 60mila spagnoli è emerso che solo il 5 percento possiede anticorpi neutralizzanti contro il coronavirus SARS-CoV-2, inoltre il 14 percento dei positivi al primo test li ha perduti nei successivi. Ciò suggerisce che l’immunità di gregge possa essere irrealizzabile.
A cura di Andrea Centini
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L'immunità di gregge potrebbe non essere realizzabile contro il coronavirus SARS-CoV-2, poiché parte della popolazione contagiata perde gli anticorpi neutralizzanti nel giro di poche settimane, divenendo nuovamente suscettibile all'infezione. L'immunità di gregge è un meccanismo di difesa “indiretto” che permette di spezzare la catena dei contagi, dato che pone innanzi alla circolazione del patogeno un muro di persone con difese immunitarie efficaci (per vaccinazione o precedente contagio). Per ottenerla all'interno di una comunità, stimano gli scienziati, almeno il 60 percento delle persone deve avere gli anticorpi neutralizzanti, tuttavia nel caso della pandemia di coronavirus siamo molto lontani da questo risultato.

A dimostrarlo un nuovo studio condotto in Spagna, uno dei Paesi più duramente colpiti dal SARS-CoV-2, dove alla data odierna, giovedì 9 luglio, sulla base della mappa interattiva messa a punto dall'Università Johns Hopkins si registrano 252mila contagiati e 28.396 vittime. Gli scienziati, guidati da ricercatori dell'Istituto di Sanità Carlos III di Madrid che fa capo al Centro Nazionale dell'Epidemiologia, hanno condotto test sierologici a tappeto a partire dal 27 aprile di quest'anno, coinvolgendo circa 36mila famiglie spagnole selezionate casualmente da un modello statistico. Hanno deciso di partecipare in tutto poco più di 61mila persone, che dopo aver dato il consenso hanno ricevuto a casa un test sierologico – per rilevare le IgG – e kit per donare sangue per analisi successive. Ebbene, la presenza di immunoglobuline neutralizzanti è risultata essere complessivamente di appena il 5 percento nella prima fase, del 5,2 percento nella seconda e ancora del 5,2 percento nella terza, appena conclusa. Nelle città con le situazioni più critiche, come Madrid e Barcellona, la prevalenza di anticorpi rilevata è stata rispettivamente del 10 e del 7 percento. Sono tutte percentuali estremamente distanti da quella necessaria per ottenere l'immunità di gregge.

A preoccupare gli scienziati il fatto che il 14 percento delle persone risultate positive agli anticorpi nel primo test, nel giro di poche settimane ha perso le immunoglobuline neutralizzanti, essendo risultate negative ai controlli successivi. Si è trattato soprattutto di pazienti con sintomi lievi. “L'immunità può essere incompleta, può essere transitoria, può durare solo per un breve periodo e poi scomparire”, ha dichiarato la professoressa Raquel Yotti, direttrice dell'Istituto di Sanità Carlos III che ha condotto lo studio in collaborazione col Ministero della Salute spagnolo e ricercatori della prestigiosa Harvard TH Chan School of Public Health di Boston. Alla luce di questi risultati, è evidente quanto l'immunità di gregge possa essere complicata da raggiungere, anche se non è ancora del tutto chiaro quanto effettivamente duri la protezione del sistema immunitario. “Chiunque risultasse positivo al test anticorpale non dovrebbe presumere di essere protetto. Potrebbero esserlo, ma non è chiaro”, aveva dichiarato in precedenza il virologo Ian Jones dell'Università di Reading. Ovviamente un vaccino sicuro ed efficace potrebbe cambiare le carte in tavola, ma al momento sono ancora moltissimi i dubbi. I dettagli dello studio spagnolo “Prevalence of SARS-CoV-2 in Spain (ENE-COVID): a nationwide, population-based seroepidemiological study” sono stati pubblicati sull'autorevole rivista scientifica The Lancet.

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