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Covid 19

Il vaccino ti protegge anche dal rischio di Long Covid

Lo evidenzia una nuova analisi dei dati raccolti dallo studio britannico Zoe Covid che ha riscontrato una probabilità ridotta del 50% di sviluppare sintomi che persistono nel tempo nell’eventualità in cui i vaccinati contraggano l’infezione.
A cura di Valeria Aiello
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La vaccinazione contro il coronavirus Sars-Cov-2 riduce non solo il rischio di contrarre la malattia ma restringe anche le probabilità che un’eventuale infezione si trasformi in Long Covid. A rilevare la portata della protezione conferita dai vaccini nei confronti dei postumi dell’infezione è una nuova analisi dei dati raccolti dallo ZOE Covid Study, uno dei principali studi di sorveglianza del Regno Unito, che ha riscontrato il beneficio nei confronti delle sequele a lungo termine dell’infezione. In particolare, i ricercatori hanno osservato che la minoranza di persone che si ammala di Covid-19 nonostante la copertura vaccinale ha una probabilità ridotta del 50% di sviluppare disturbi che persistono nel tempo.

I dati, pubblicati nel dettaglio su The Lancet Infectious Disease, evidenziano che su oltre 1,2 milioni di britannici che hanno ricevuto almeno una dose tra dicembre 2020 e luglio 2021, – di cui 971.504 hanno completato il ciclo vaccinale a due dosi nel periodo di studio – appena lo 0,2% dei vaccinati con doppia iniezione a riportato di aver contratto l’infezione in seguito all’immunizzazione (2.370 casi). Di questi, 592 hanno continuato, attraverso l’app UK ZOE Covid Study, a fornire dati sul proprio stato di salute per più di un mese e solo 31 persone (5%) hanno segnalato di soffrire di sintomi di Long Covid (definiti come postumi dell’infezione della durata di almeno 28 giorni dopo il tampone positivo). Nel gruppo dei non vaccinati, questa percentuale è risultata di circa l’11%.

I ricercatori hanno inoltre evidenziato che alcune persone vaccinate hanno mostrato un più alto rischio di infezione rispetto ad altre, tra cui gli anziani fragili e coloro che vivevano in condizioni svantaggiate, e che questi due fattori di rischio hanno maggiore rilevanza nei soggetti che avevano ricevuto una singola dose.

Questi risultati potrebbero avere implicazioni nelle strategie di salute pubblica, come il richiamo delle vaccinazioni” indicano gli autori dello studio. “In termini di onere da long Covid – ha aggiunto la dottoressa Claire Steves a capo dello studio – è una buona notizia che la nostra ricerca abbia scoperto che avere una doppia vaccinazione riduce significativamente il rischio sia di contrarre l'infezione sia di sviluppare sintomi persistenti”.

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