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Il tuo cane fa pipì in salotto? A provocarla sarebbero i tuoi problemi affettivi

Le persone che non amano avere relazioni strette e non riescono ad affidarsi al proprio partner potrebbero influenzare negativamente il comportamento del cane.
A cura di Zeina Ayache
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Il nostro comportamento influenza quello del nostro cane
Il nostro comportamento influenza quello del nostro cane

Il comportamento dei proprietari di cani può influenzare positivamente o negativamente l'insorgere di patologie comportamentali del cane come il disturbo dell'attaccamento. Allo stesso tempo, un lavoro psicologico sul proprietario, potrebbe aiutare i cani a risolvere eventuali problemi come l'abbaio incessante, la pipì in casa o la distruzione compulsiva messi in atto quando lasciati soli in casa.

Relazione uomo-cane

Gli psicologi dell'Università di Friburgo, in Germania, e della Eotvos Lorand University in Ungheria, che su Plos One hanno pubblicato la ricerca intitolata “Influence of Owners’ Attachment Style and Personality on Their Dogs’ (Canis familiaris) Separation-Related Disorder” (Influenza del profilo di attacamento del proprietario sulla personalità del cane, legato al disturbo dell'attaccamento), suggeriscono che le persone evitanti rendano il cane insicuro e sviluppino in lui quello che è conosciuto come “disturbo dell'attaccamento”. Sostengono inoltre che il comportamento del cane potrebbe migliorare se il proprietario affrontasse i propri limiti attraverso la terapia.

I profili comportamentali umani

Alcuni cani fanno fatica a rimanere da soli a casa
Alcuni cani fanno fatica a rimanere da soli a casa

[Foto di an iconoclast]

Secondo i ricercatori, gli essere umani affronterebbero in maniera diversa le relazioni e l'intimità al punto da poter essere distinti in diversi profili, caratterizzati da precisi schemi comportamentali, come spiega la teoria dell'attaccamento sviluppata dallo psicologo John Bowly negli anni '50. Il 50% della popolazione quindi riuscirebbe a creare rapporti stretti, il 25% avrebbe un profilo evitante, il 20% riuscirebbe a legarsi con ansia e il rimanente 5% sarebbe una combinazione dei precedenti.

Profilo sicuro: individui che vivono piacevolmente l'intimità, riescono con facilità ad avvicinarsi alle persone e si sentono a proprio agio sia ad affidarsi agli altri che ad essere un punto di riferimento. Non hanno paura di essere abbandonati o di legarsi troppo a qualcuno.
Profilo ansioso: individui che hanno paura di non essere amati e apprezzati e, molto spesso, finiscono per essere effettivamente lasciati a causa del loro eccessivo attaccamento al partner.
Profilo evitante: individui che non riescono a provare piacere nel legarsi ad altre persone. Si chiudono in loro stessi quando il partner sembra troppo coinvolto, quest'ultimo spesso si lamenta della poca intimità concessa dal partner evitante.

Lo studio

Per lo studio, gli psicologi hanno coinvolto 1.500 proprietari di cani, tra la Germania e l'Ungheria, che sono stati sottoposti a questionari utili a valutare le loro personalità e il comportamento dei cani. Ai partecipanti è infatti stato chiesto di rispondere se fossero più o meno d'accordo con una serie di affermazioni come “Spesso i partner mi vorrebbero più intimo di quanto vorrei essere” e “Riesco con fatica a dipendere dagli altri”. Analizzati i dati raccolti, i ricercatori fanno sapere che i profili evitanti, che non amano il contatto fisico e l'affetto, potrebbero comportarsi con i loro cani, come con i partner. Il rifiuto del contatto, così come l'incoerenza emotiva, possono influenzare il cane che rischia di diventare insicuro.

Risvolti futuri

Agendo sul proprietario si può aiutare il cane
Agendo sul proprietario si può aiutare il cane

[Foto di Lucas Gervilla]

Questi risultati possono aiutare i comportamentalisti, gli educatori cinofili e tutti coloro che si occupano di relazione uomo-cane e di comportamento animale a trovare nuove strade per affrontare i disturbi comportamentali del migliore amico dell'uomo. In realtà, gli addetti ai lavori, così come molti proprietari di cani, sono già da tempo a conoscenza dell'importanza dell'assetto emozionale dell'essere umano che può influire, per osmosi, quello del cane, nel caso di soggetti normocomportamentali. I nostri migliori amici osservano le nostre reazioni e comportamenti molto più di quanto ci rendiamo conto. Basti pensare a come reagiscano male i cani che vengono trattenuti a guinzaglio quando incrociano un altro cane: la tensione che il proprietario crea preventivamente induce il soggetto trattenuto a credere che l'altro cane, che sta incrociando, sia effettivamente una minaccia. Il comportamento preventivo del proprietario influenza infatti negativamente il cane.

Il disturbo dell'attaccamento

Il disturbo dell'attaccamento è una patologia comportamentale provocata da un distacco prematuro dalla madre o da una mancata educazione in fase neo natale, che può essere diagnosticata solo da un medico veterinario comportamentalista, in seguito ad una visita. Non tutti i cani che manifestano difficoltà ad essere lasciati da soli sono affetti da questo disturbo, in molti casi infatti si tratta di una situazione mal gestita che un educatore o un istruttore possono aiutarvi a risolvere. Nn esitate a contattare un educatore, un istruttore o un veterinario comportamentalista se notate che il vostro cane reagisce con comportamenti eccessivi quando uscite di casa (mangia i mobili, il muro, tutto ciò che trova, abbaia per ore, sbava, ha attacchi di panico), queste figure professionali sapranno indicarvi il percorso educativo migliore da intraprendere.

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Giornalista. Mi sono sempre chiesta chi ci fosse dietro alle notizie veicolate ogni giorno dai giornali, dalla TV e dal Web. Poi mi sono informata e sono diventata una di loro. Credo fortemente nella divulgazione e per questo faccio il possibile per raccontare attraverso le esperienze e le emozioni ciò che accade sul nostro Pianeta.
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