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Il telefono 3D è realtà: parleremo con gli ologrammi

La telepresenza olografica ci consentirà di sentire ancora più vicino chi è lontano: lo sostengono i ricercatori del CNR.
A cura di Nadia Vitali
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Parlare con un ologramma tridimensionale di qualcuno lontano da noi potrebbe diventare un’opportunità reale e non più un’immagine destinata soltanto ai mondi paralleli della fantascienza: lo affermano i ricercatori dell’istituto nazionale di ottica del CNR in un comunicato in cui spiegano come per la prima volta sia stato presentato sul mercato un sistema in grado di consentire a due persone fisicamente distanti di comunicare, incontrandosi ed interagendo in modo naturale, come se condividessero lo stesso spazio.

La novità assoluta starebbe nella sostenibilità dei costi del sistema realizzato che, in pochi anni, potrebbe renderlo disponibile ad un'utenza più ampia possibile: e così, ugualmente a come abbiamo familiarizzato con la possibilità di video-comunicare in modo del tutto gratuito con qualcuno che si trova in un altro continente, forse in breve tempo potremmo assistere ad una nuova rivoluzione che renderebbe le video-chiamate tradizionali soltanto un ricordo del passato, anche piuttosto obsoleto. Perché quella persona che ancora oggi ci appare bidimensionale all'interno di uno schermo potrebbe uscire dal monitor e assumere un aspetto tridimensionale, muovendosi dinanzi a noi (quasi) come se fosse presente in carne ed ossa, magari seduta alla nostra scrivania.

Il nome del progetto è "Telepresenza olografica" ed è stato curato dai ricercatori dell'Istituto nazionale di ottica del Consiglio nazionale delle ricerche (Ino-Cnr), in collaborazione con la ditta Quintetto di Pont Saint Martin. I realizzatori hanno lavorato in particolare alla possibilità di inserire un'immagine bidimensionale, l'ologramma, in un contesto tridimensionale studiato ad hoc, in grado di generare così l'illusione di tridimensionalità per la figura proiettata. Tale sistema non è stato creato ex novo, bensì partendo da tecnologie di base già utilizzate in ambiti con quello dello spettacolo: la vera difficoltà del progetto, dunque, stava nell'adattamento di tali mezzi all'obiettivo perseguito dai ricercatori. A questo scopo sono stati fondamentali gli studi delle caratteristiche cromatiche e fotometriche dell'ambiente, oltre all'ottimizzazione del sistema audio. Il risultato finale, però, ha soddisfatto i creatori, consentendo di mettere a punto un dispositivo che, basandosi su uno schermo trasparente, si è dimostrato in grado di dare alla persona la precisa percezione di avere di fronte un interlocutore reale e non una sua rappresentazione. Una vera rivoluzione futurista, secondo quanto spiegato dalle parole di Giovanni Iamonte della Quintetto, direttore scientifico del progetto:

I sistemi olografici hanno già fatto la loro comparsa nel mondo degli eventi teatrali, tuttavia la loro diffusione è ancora molto limitata a causa dei costi elevati. Per la prima volta, con il nostro sistema di Telepresenza Olografica è possibile portare sul mercato – a costi sostenibili – una interazione fra due soggetti a distanza molto realistica; il tutto in modalità "live", in un ambiente naturale, con elevati livelli di interazione e sfruttando la normale capacità di trasmissione Internet offerta dagli operatori di mercato.

Ed è già possibile immaginare di trovarsi nella più pura fantascienza, con gli operatori bancari che approdano in forma olografica nelle case dei comuni cittadini e, con un sistema sviluppato parallelamente per lo scambio di documenti, ci aiutano nella compilazione di un modulo… Per non parlare della possibilità di sentire ancora più vicino chi si trova a chilometri di distanza da noi! Se il telefono con gli ologrammi dovesse diventare un oggetto realmente diffuso, utile alle esigenze di un'alta percentuale di persone per le più svariate ragioni, ci troveremmo ancora una volta in un mondo in cui la realtà immaginata e quella concreta avrebbero finito per coincidere.

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