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Covid 19

Il Sudafrica rischia di non avere tamponi per la variante Omicron a causa del divieto di viaggio

Il divieto di viaggio imposto al Sudafrica per la variante Omicron è considerato un’ingiustizia dall’OMS, ma rischia anche di far esaurire i reagenti per rilevarla.
A cura di Andrea Centini
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La nuova variante Omicron (B.1.1.529) del coronavirus SARS-CoV-2 è stata scoperta grazie al lavoro degli scienziati sudafricani del National Institute for Communicable Diseases, che hanno prontamente e correttamente avvisato l'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) e la comunità internazionale del pericolo che essa rappresenta. Non è ancora chiaro quanto e se possa essere effettivamente più trasmissibile, aggressiva e in grado di eludere l'efficacia dei vaccini rispetto alle altre varianti, tuttavia a causa delle numerosissime mutazioni – ben 32 sulla sola proteina S o Spike – è finita subito sotto la lente di ingrandimento degli scienziati. Per provare ad arginarne la diffusione, numerosi Paesi – Italia compresa – hanno imposto un travel ban per il Sudafrica e altri Paesi dell'Africa meridionale, una decisione aspramente criticata dall'OMS che rischia addirittura di compromettere gli sforzi di Pretoria per il monitoraggio interno.

A lanciare l'allarme il professor Tulio de Oliveira, bioinformatico e genetista di fama internazionale che lavora in Sudafrica e studia le varianti del coronavirus SARS-CoV-2 sin dall'inizio della pandemia. Lo scienziato ha infatti sottolineato che il divieto di viaggio imposto al Sudafrica rischia di far esaurire rapidamente i reagenti utilizzati nei suoi laboratori per intercettare la variante Omicron dai campioni biologici (tamponi) estratti dai pazienti. De Oliveira è infatti direttore del KRISP (KwaZulu-Natal Research and Innovation Sequencing Platform), una rete di laboratori di sequenziamento genomico dell'Università di KwaZulu-Natal, tra le strutture di ricerca più avanzate di tutto il continente africano. In un cinguettio su Twitter ha specificato di aver trascorso un'intera giornata a parlare con aziende genomiche e biotecnologiche proprio a causa del rischio di rapido esaurimento dei suddetti composti chimici, così preziosi per il rilievo della variante e dunque la gestione della pandemia. In aperta polemica con i Paesi che hanno imposto il travel ban al Sudafrica, ha aggiunto che non accetterà aerei charter con i reagenti perché il divieto causa un danno enorme all'economia del Paese. “Esistono metodi più efficaci per evitare l'introduzione delle varianti (come test pre e post arrivo, vaccinazioni, autoisolamento o isolamento forzato) rispetto alla soppressione dei viaggi”, ha chiosato il bioinformatico.

In precedenza anche l'OMS aveva sottolineato l'ingiustizia del travel ban, imposto a un Paese che aveva appena fatto moltissimo per l'umanità intera. “Le restrizioni ai viaggi possono svolgere un ruolo nel ridurre leggermente la diffusione della COVID-19, ma mettono un pesante fardello sulle vite e sui mezzi di sussistenza”, ha dichiarato il direttore regionale dell'OMS per l'Africa Matshidiso Moeti. “Se le restrizioni vengono implementate, non dovrebbero essere inutilmente invasive e dovrebbero essere scientificamente fondate, secondo il Regolamento sanitario internazionale, che è uno strumento giuridicamente vincolante di diritto internazionale riconosciuto da oltre 190 nazioni”, ha aggiunto il dirigente dell'OMS. “La velocità e la trasparenza dei governi sudafricano e del Botswana nell'informare il mondo sulla nuova variante è da lodare. L'OMS sta con i paesi africani che hanno avuto il coraggio di condividere con coraggio informazioni preziose per la salute pubblica, aiutando proteggere il mondo dalla diffusione della COVID-19”, ha concluso Moeti.

In precedenza anche l'epidemiologa Katelyn Jetelina aveva sottolineato sul suo blog "Your Local Epidemiologist (YLE)" che il travel ban è solo una mossa politica, uno strumento usato dai governi per mostrare all'opinione pubblica che si sta facendo qualcosa. Ma non è supportato dall'evidenza scientifica e può fare parecchi danni, non solo alle economie, ma anche sociali, alimentando lo stigma nei confronti del Paese in cui la variante è stata scoperta e colpito dal provvedimento. All'inizio della pandemia, scrive la professoressa Jatelina, gli USA hanno imposto un travel ban alla Cina, ma il virus è arrivato comunque attraverso un ceppo europeo. La variante Omicron, nel frattempo, è stata già intercettata in diversi Paesi, compreso il nostro.

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