Il siero sperimentale anti-ebola distribuito ai malati occidentali, non a quelli africani
Un vaccino "ufficiale" non esiste ancora ed è questa una delle principali preoccupazioni che accompagnano la diffusione dell'epidemia di ebola. La malattia, che al momento ha fatto quasi mille morti in Africa, è stata riscontrata la settimana scorsa in due cittadini statunitensi e, solo pochi giorni fa, in un missionario spagnolo. Si tratta dei primi contagi che interessano Stati Uniti ed Europa e che segnano il superamento del confine africano. Agli occidentali, però, è stato riservato Zmapp, il siero anti-ebola sperimentale della società farmaceutica Biopharmaceutical Inc.
Zmapp. Tre ricercatori dell'Organizzazione Mondiale della Sanità avevano chiesto di poter usare il farmaco sulla popolazione colpita dall'epidemia, ma il Presidente americano Barack Obama ha riposto negativamente, osservando "che dovremmo farci guidare dalla scienza. E non credo che abbiamo tutte le informazioni utili per stabilire se questo medicinale sia efficace". Successivamente il Ministro della Sanità nigeriano ha rinnovato la richiesta, trovando nuovamente l'opposizione del governo a stelle e strisce perché "non ci sono dosi disponibili" per i dieci casi riscontrati nello stato africano.
La diffusione di questa epidemia di ebola l'ha resa la più mortale da quando è stato riconosciuto e classificato il virus. Un triste primato che risale ad un mese fa, quando i decessi erano quasi la metà di quelli di oggi. Allora i contagi interessavano Sierra Leone, Guinea e, in proporzioni minori, Liberia. In quest'ultimo stato africano è stata estesa la quarantena nel nord del paese, fino a comprendere l'intera provincia di Lofa. Una decisione che, ha spiegato la presidentessa Ellen Johnson Sirleaf, "è stata adottata dalla task force che lotta contro l'ebola. Nessuno entrerà o uscirà da Lofa". La Costa d'Avorio, intanto, ha deciso di sospendere i voli in entrata e in uscita dai paesi interessati dall'epidemia.