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Il satellite italiano PRISMA è in orbita: studierà la Terra con una precisione senza precedenti

Alle 02:50 ora italiana di venerdì 22 marzo è stato lanciato in orbita il satellite italiano PRISMA, che grazie al suo super sensore iperspettrale – il più potente mai costruito – permetterà di studiare la Terra e il suo stato di salute con una precisione senza precedenti. L’interna missione è un orgoglio nazionale.
A cura di Andrea Centini
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Il satellite italiano PRISMA che permetterà di studiare la Terra con una precisione senza precedenti è stato lanciato con successo. Il razzo lanciatore VEGA – anch'esso made in Italy – che lo ospitava è infatti decollato in perfetto orario alle 02:50 ora italiana di venerdì 22 marzo dalla base spaziale europea di Kurou, nella Guyana Francese (Sud America). Il prezioso carico è stato rilasciato nei tempi e nei modi previsti, e circa due ore dopo il lift-off PRISMA ha inviato i primi segnali di "vita" al centro di comando, accolti con scroscianti applausi dagli ingegneri e dai tecnici dell'Agenzia Spaziale Italiana (ASI) che ne seguiranno le “gesta” nello spazio. Il satellite impiegherà tre mesi prima di diventare pienamente operativo; i prossimi 90 giorni saranno infatti dedicati ai test e alle verifiche della strumentazione di bordo.

Obiettivi ambiziosi. Ma cosa studierà esattamente PRISMA (acronimo di Hyperspectral Precursor of the Application Mission)? Il satellite è equipaggiato con il sensore iperspettrale più preciso e avanzato al mondo, un “occhio” in grado non solo di fornire le immagini di ciò che vede, ma di determinare nel dettaglio la composizione chimica di ogni oggetto o elemento che finisce nel suo mirino. Le applicazioni di una tecnologia così sensibile sono molteplici e preziosissime per lo studio e la protezione della Terra: valutazione dei cambiamenti negli ecosistemi; desertificazione; deforestazione; esplosioni algali; determinazione della qualità dell'aria e dell'acqua; incendi; analisi della biomassa e analisi forestale sono solo alcuni dei parametri che l'occhio di PRISMA può valutare, raccogliendo informazioni con un dettaglio e una qualità senza precedenti. Il satellite può inoltre supportare l'agricoltura di precisione – ad esempio analizzando i livelli di fertilizzazione e la rotazione delle colture – ma anche la sicurezza nazionale. Insomma, è uno strumento poliedrico che nei prossimi cinque anni darà un contributo sostanziale allo studio del nostro Pianeta.

Orgoglio italiano. L'intera missione PRISMA rappresenta un motivo di orgoglio nazionale. Il satellite, di cui è proprietaria l'Agenzia Spaziale Italiana, è stato costruito nel nostro Paese in collaborazione tra OHB Italia e Leonardo negli stabilimenti di Milano e Firenze, mentre in provincia di Roma, a Colleferro, è stato realizzato dalla AVIO il razzo lanciatore VEGA che lo ha spedito in orbita. I dati raccolti da PRISMA durante la sua missione (a 615 chilometri dalla superficie terrestre) saranno elaborati presso il Centro di Geodesia Spaziale dell’ASI a Matera.

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