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Il robot chirurgo effettua il trapianto di rene: operazione record a Torino

L’operazione è stata eseguita da un’equipe di medici coadiuvati dal robot Da Vinci, punta di diamante dell’ospedale torinese per i trattamenti chirurgici in ambito oncologico e urologico.
A cura di Andrea Centini
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intervento

Eccezionale intervento chirurgico presso l'ospedale Molinette di Torino; per la prima volta al mondo è stata infatti eseguita una nefrectomia attraverso l'ausilio di un robot, il Da Vinci, grazie al quale è stato ‘recuperato' un rene destinato alla rimozione, che successivamente è stato trattato e trapiantato con successo in un secondo paziente in dialisi. La doppia operazione, una vera e propria maratona chirurgica che ha coinvolto diversi professionisti, è stata resa possibile grazie alla generosità di una paziente 45enne, affetta da una rara anomalia congenita chiamata rene ectopico pelvico. In queste condizioni, seppur funzionante, l'organo si trova in una posizione anomala ed è caratterizzato da una vascolarizzazione peculiare, una condizione che provoca forte dolore a causa della pressione su altri tessuti e organi.

Poiché secondo il professor Bruno Frea, lo specialista che ha seguito la paziente sin dapprincipio, il rene era considerato recuperabile, si è infine deciso di intervenire con l'operazione all'avanguardia. “La chirurgia robotica è stata fondamentale in questa particolare situazione di un rene in posizione anomala, a stretto contatto con l'utero e con una vascolarizzazione complessa”, ha sottolineato il professor Paolo Gontero, direttore del dipartimento di Urologia che ha eseguito materialmente la nefrectomia. “L'aiuto del robot – ha proseguito lo specialista – ha permesso l'accuratezza chirurgica necessaria in un intervento così delicato. Il robot Da Vinci di ultima generazione in dotazione presso la Città della Salute viene correntemente utilizzato in campo urologico per interventi oncologici su prostata, rene e vescica”.

Solo dopo l'effettiva rimozione dell'organo si è tuttavia presa la decisione finale di reimpiantarlo sul secondo paziente, un uomo di 51 anni già pronto per l'intervento. Il rene è stato infatti prima ricostruito dal punto di vista vascolare, grazie allo specialista Maurizio Merlo, successivamente due urologi, i dottori Omid Sedigh ed Andrea Bosio, ne hanno riorganizzato la componente urinaria per allinearla a quella del paziente. L'uomo è uscito dalla dialisi ed è in “costante miglioramento”, come indicato dal comunicato stampa rilasciato dall'ospedale.

[Foto di sasint]

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