Il Re degli Abissi è il pesce lumaca della Marianne: nessuno vive più in profondità di lui
Il pesce lumaca delle Marianne (Mariana snailfish) vive negli abissi oceanici più profondi ed è stato appena classificato dai biologi marini. Gli esemplari della nuova specie sono stati osservati sui fondali dell'Oceano Pacifico a ben ottomila metri di profondità, in una zona della Fossa delle Marianne – che si spinge fino a 10.994 metri – nei pressi dell'isola di Guam, un territorio non incorporato degli Stati Uniti d'America. È la prima volta che viene trovato un pesce sotto una simile colonna d'acqua; normalmente, infatti, negli abissi più oscuri gli scienziati si imbattono in altre creature, come crostacei e molluschi cefalopodi, che spesso vengono filmati da piccoli sommergibili controllati da remoto.
La scoperta è stata fatta da un team internazionale di ricerca coordinato da studiosi dei Friday Harbor Laboratories dell'Università di Washington, che oltre a effettuare alcune riprese spettacolari hanno catturato alcuni esemplari per studi genetici e morfologici. Il pesce lumaca delle Marianne, il cui nome scientifico è Pseudoliparis swirei, è molto diverso da ciò che ci si aspetterebbe: non ha infatti il tipico aspetto mostruoso dei pesci abissali con denti giganteschi, come il celebre pesce vipera (Chauliodus sloani), ma somiglia a un grosso girino.
Questi pesci, appartenenti alla famiglia Liparidae, sono lunghi una ventina di centimetri, hanno una colorazione traslucida tendente al rosa e si nutrono di piccoli crostacei, come mostra una spettacolare radiografia eseguita su uno degli esemplari catturati dal team della professoressa Mackenzie Gerringer, autrice principale della ricerca. Gli studiosi hanno raccolto in tutto 37 pesci tra il 2014 e il 2017, ma soltanto oggi li hanno classificati ufficialmente. Le immagini ottenute sono così spettacolari che verranno diffuse in uno dei prossimi documentari della serie Blue Planet 2 della BBC, già palcoscenico di “inediti naturalistici”, come la sequenza del polpo che sfida e beffa uno squalo con un'armatura di conchiglie.
Per riuscire a prendere qualche esemplare da analizzare, i ricercatori hanno dovuto calare dalle navi da ricerca speciali trappole con telecamere, che impiegavano anche 4 ore per raggiungere il fondale. I dettagli sul pesce lumaca delle Marianne sono stati pubblicati sulla rivista scientifica specializzata zootaxa.
[Credit: Mackanzie Gerringer/Washington University]