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Il più antico tra tutti i dinosauri visse in Tanzania

Resti custoditi dal museo di storia naturale di Londra apparterebbero al primo dinosauro conosciuto dall’uomo che vagò per i territori dell’antica Pangea.
A cura di Nadia Vitali
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dinosauro più antico della storia

Una nuova specie arriva nelle classificazioni degli studiosi per contendersi il titolo di grande rettile più antico mai conosciuto: anche se, in realtà, l’ultimo dinosauro scoperto dai ricercatori guidati da Sterling Nesbitt della University of Washington di Seattle proprio grande non doveva essere, con le sue dimensioni pari più o meno a quelle di un cane di razza labrador (ma con una coda che misurava oltre il metro di lunghezza) ed un peso stimato tra i 20 ed i 60 chilogrammi. La prima descrizione del Nyasasaurus parringtoni è stata pubblicata su Biology Letters, la rivista edita dalla Royal Society britannica, e promette di perfezionare ed approfondire molte delle conoscenze degli esperti in materia di paleontologia: perché, come ha spiegato lo stesso Nesbitt, se al momento non possiamo sapere se questa creatura fu proprio il primo dei dinosauri, le analisi condotte sui suoi resti hanno dimostrato inequivocabilmente che i più vicini antenati dei grandi rettili vissero ben 15 milioni di anni prima dell'Eoraptor, uno dei più antichi in assoluto tra quelli noti agli uomini, vissuto nell'America Meridionale di 230 milioni di anni fa.

Nyasasaurus parringtoni fu un abitante della Pangea, il super-continente che, secondo l'ipotesi degli scienziati, includeva tutte le terre emerse: visse circa 245 milioni di anni addietro, in un'area che oggi corrisponderebbe alla regione meridionale dello stato africano della Tanzania. Proprio qui, infatti, vennero ritrovati i suoi resti ossei negli anni '30 da un paleontologo britannico dell'Università di Cambridge chiamato Rex Parrington. Alan Charig, studente di Parrington, dedicò molti anni alle ricerche su quei fossili ipotizzando che, effettivamente, potessero appartenere al più antico dei dinosauri o, quanto meno ad un parente molto prossimo ad essi: Paul Barrett del Natural History Museum di Londra ha spiegato che, negli anni '50, la creatura era diventata per i paleontologi una sorta di «animale mitico». Charig morì prima di poter pubblicare una descrizione formale della specie su una rivista scientifica, ma lo studio di Nesbitt elenca il nome di Alan Charig tra gli autori, per i suoi meriti nell'individuare l'assoluta particolarità di quelle ossa, in tutto ammontanti ad un omero, tre vertebre presacrali parziali e tre vertebre sacrali.

Nonostante i reperti rinvenuti non siano proprio dei più ricchi, in effetti, i ricercatori sono riusciti a scoprire moltissimo a proposito di questo piccolo antenato dei grandi rettili: ad esempio, i tessuti ossei dell'omero hanno un intreccio molto complesso, segnale di uno sviluppo rapido, caratteristica comune tra i primi dinosauri. Ma, soprattutto, quello che ha interessato principalmente i ricercatori è la sua veneranda età: l'ipotesi dell'esistenza di dinosauri nel medio Triassico, infatti, è sempre stata tenuta in altissima considerazione dagli scienziati, pur con il limite della scarsezza dei reperti che potessero testimoniarlo, eccezion fatta per alcune impronte fossilizzate. I 245 anni di Nyasasaurus parringtoni costituiscono in questo senso una testimonianza unica relativa ad un arco di tempo antichissimo, collegando il piccolo rettile con i primi dinosauri che dominarono il Pianeta, nell'era successiva all'estinzione di massa del Permiano. Un'età antichissima, quella dei dinosauri, che del resto non è ancora finita del tutto ma vive nei discendenti diretti, i moderni uccelli, custodi di una piccolissima parte di quegli animali che furono i protagonisti della natura tra il Triassico e il Cretaceo.

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