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Il pesce sega non ha bisogno di sesso

Sì, perché alcuni esemplari di questa specie avrebbero iniziato a riprodursi per partenogenesi.
A cura di Nadia Vitali
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Alcuni scienziati avrebbero osservato un curioso fenomeno in natura: una specie, in un particolare ambiente, avrebbe iniziato a riprodursi per partenogenesi. Protagonista della vicenda sarebbe il pesce sega che, per ragioni non del tutto chiare, pare che abbia sviluppato la capacità di mettere al mondo della prole in assenza di accoppiamento con un conspecifico dell'altro sesso. Possibile? Vediamo cosa può essere accaduto e come si spiega.

Partenogenesi

In natura – è noto – la procreazione non avviene esclusivamente nei modi in cui siamo abituati ad immaginarla pensando alla nostra specie: la partenogenesi, ad esempio, è una strategia riproduttiva tipica di piante e animali nelle quali lo sviluppo dell'uovo avviene in assenza di fecondazione di quest'ultimo (parthenos in greco significa vergine). Per partenogenesi si riproducono da milioni di anni molte più creature di quanto non immaginiamo: alcune specie di insetti, ragni, ma anche di squali, serpenti e uccelli.

La straordinarietà del caso in questione, però, sta nel fatto che fino ad oggi gli scienziati sapevano che nella famiglia di Pristidi non c'era traccia di un fenomeno del genere. Il pesce sega, infatti, è noto per essere una specie ovovivipara ossia la femmina partorisce dei piccoli già formati dopo la fecondazione che avviene ad opera del maschio. Quindi – a quanto pare – il pesce sega (o almeno alcuni membri femmine della specie) si è trovato obbligato a modificare le proprie consuetudini. Come mai?

Strategia di sopravvivenza

Dietro questa trasformazione non c'è alcun mistero ma, con tutta probabilità, una storia di adattamento che porta la natura a sopravvivere a circostanze decisamente ostili. Il pesce sega, nome scientifico Pristis pectinata, è infatti una specie considerata a rischio critico di estinzione: in pratica si trova sul livello che precede quello della definitiva sparizione in natura. Il suo areale si è ristretto drasticamente negli ultimi decenni relegandolo soltanto alle coste del Golfo del Messico e della Florida meridionale, con un numero di esemplari che sembra essere in calo costante, benché sia complesso fare delle stime.

Si può allora considerare come verosimile l'ipotesi che le femmine abbiano dato inizio a questa riproduzione verginale a causa di un isolamento geografico che le teneva lontane dai maschi della specie. Certo se così fosse bisognerebbe chiedersi anche se questa trasformazione potrebbe finire per interessare un numero molto più ampio di creature a rischio di estinzione o se, piuttosto, il pesce sega non abbia delle caratteristiche che fino ad oggi erano rimaste sconosciute ai biologi.

Scoperta casuale

Ma come è stato possibile rendersi conto di quello che sta accadendo al pesce sega, in particolar modo in Florida? Per caso. Il genetista Andrew Fields, che firma l'articolo su Current Biology che ha reso nota la notizia, si è reso conto di aver individuato sette giovani pesci sega il cui DNA sembra suggerire un solo genitore: il tutto è avvenuto mentre consultava un database con i dati relativi a 190 pesci sega che nuotano nelle acque della Florida, raccolti tra il 2004 e il 2013. I sette esemplari sarebbero nati tutti nel 2011, ragion per cui bisognerà attendere ancora qualche anno per la loro maturità sessuale e per scoprire come si riprodurranno a loro volta: una ragione in più per tenerli d'occhio.

[In apertura: Foto di Fred Hsu via Wikipedia]

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