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Il mostro di Loch Ness ha le ore contate: aperta la ‘caccia’ al suo DNA

Un team di ricerca internazionale guidato da uno studioso neozelandese ha deciso di scandagliare l’intero Loch Ness, il lago scozzese dove vivrebbe il presunto mostro leggendario. I ricercatori cercheranno il suo DNA e lo metteranno a confronto con quello di altri 100mila animali di un enorme database.
A cura di Andrea Centini
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Nel celebre lago scozzese Ness – Loch Ness – gli scienziati hanno aperto la più grande e sofisticata battuta di caccia al famigerato “mostro”, una creatura leggendaria al centro di bufale e storici avvistamenti sin dal Medioevo. Nessie, come viene affettuosamente chiamato dagli autoctoni, in base alla presunta documentazione dovrebbe essere un grande rettile, non dissimile dai plesiosauri che hanno dominato i mari tra il Triassico e il Cretaceo. Ma fino ad oggi nessuno ha trovato le prove della sua esistenza.

Per mettere la parola fine a questa leggenda che va avanti da secoli, un team di ricerca internazionale composto da studiosi americani, britannici, francesi, australiani e danesi guidati dal professor Neil Gemmell dell'Università di Otago (Nuova Zelanda), stanno scandagliando l'intero lago sfruttando una tecnica di campionamento de DNA ambientale (eDNA). In questo modo otterranno un elenco completo di tutti gli organismi che vivono nel grande bacino scozzese, incluse le potenziali prove dell'esistenza di Nessie.

“Ogni volta che una creatura si muove attraverso il suo ambiente, lascia dietro di sé piccoli frammenti di DNA da pelle, scaglie, piume, pelliccia, feci e urina”, ha dichiarato il professor Gemmell al quotidiano New Zealand Herald. “Questo DNA può essere raccolto, sequenziato e quindi utilizzato per identificare la creatura che l'ha prodotto, confrontando la sequenza ottenuta con grandi database di sequenze genetiche note da 100.000 di organismi diversi”, ha aggiunto lo studioso. “Se non è possibile trovare una corrispondenza esatta – ha concluso Gemmel – possiamo generalmente capire in che punto la sequenza si adatta all'albero della vita”. In parole semplici, una creatura peculiare come il mostro di Loch Ness lascerebbe tracce di DNA inequivocabili per la sua identificazione.

I ricercatori sanno bene che, molto probabilmente, gli avvistamenti di Nessie sono legati ad animali come grossi storioni e pesci gatto, o magari a tronchi e scie di barche, ma mettere la leggendaria creatura al centro della missione scientifica gli permetterà di ottenere un quadro completo dell'ecosistema del grande e affascinante lago scozzese. Del resto è di gran lunga il bacino più imponente dell'intero Regno Unito, tanto che può contenere l'acqua presente in tutti i laghi di Inghilterra e Galles. Anche per questo sfatare definitivamente il mito della creatura leggendaria non è affatto semplice. Ma grazie a questa innovativa tecnica, plasmata su quella del Progetto Genoma, si potrà finalmente avere una risposta definitiva.

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