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Il lutto tra gli elefanti, quando il dolore unisce anche gli animali

All’interno dello zoo di Monaco, la morte dell’elefante Lola, tre mesi, nata con una grave malformazione cardiaca, è stata vissuta da tutti gli elefanti come un grande momento di aggregazione, simile ad un vero e proprio funerale: i pachidermi si sono stretti attorno alla madre della piccola, condividendo il dolore per la perdita.
A cura di Nadia Vitali
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All interno dello zoo di Monaco, la morte dell'elefante Lola, tre mesi, nata con una grave malformazione cardiaca, è stata vissuta da tutti gli elefanti come un grande momento di aggregazione,simile ad un vero e proprio funerale i pachidermi si sono stretti attorno alla madre della piccola, condividendo il dolore per la perdita.

I rituali, siano essi legati alla vita o alla morte, hanno costruito nel corso dei millenni la nostra identità di esseri umani. Fieri di tutte quelle caratteristiche che ci rendono diversi dagli animali, in passato gli uomini hanno creduto di essere i soli tra tutte le creature a poter vantare un culto dei defunti: parte fondante delle società tradizionali e base della nostra intera civiltà. Eppure una conoscenza sempre più profonda del regno degli animali ha costretto l'uomo a smentirsi su molto di quanto credeva in merito: perché il dolore per la perdita, il legame con il corpo del caro estinto, come forma estrema di amore, ci accomuna a tante altre specie.

Le osservazioni degli studiosi in questo senso sono sempre più in grado di dischiuderci segreti impensabili su quella che è la socialità tra gli altri esseri viventi, così simile alla nostra, in fondo, con cui condivide quei sentimenti che noi soli crediamo di possedere. È questo il caso degli elefanti, quei giganti intelligenti e dall'aspetto mansueto, molto spesso, purtroppo, vittime di bracconieri che ne bramano le zanne d'avorio per il commercio illegale.

La storia di Lola, piccola dello zoo di Monaco di Baviera, ne è recente e tragico esempio. Era nata tre mesi fa da una grande elefantessa indiana di 22 anni chiamata Panang, manifestando da subito dei visibili problemi di salute. L'elefantina non cresceva bene, dava sempre segnali di affaticamento dovuti a delle difficoltà respiratorie: si scopre così, dopo alcuni accertamenti, che la piccola era venuta al mondo con una grave malformazione cardiaca. Immediato l'intervento dei veterinari che, subito dopo la diagnosi, sottopongono Lola ad un delicatissimo intervento: che però finisce male, con il decesso della piccola in seguito ad un'embolia polmonare.

All interno dello zoo di Monaco, la morte dell'elefante Lola, tre mesi, nata con una grave malformazione cardiaca, è stata vissuta da tutti gli elefanti come un grande momento di aggregazione, simile ad un vero e proprio funerale, i pachidermi si sono stretti attorno alla madre della piccola, condividendo il dolore per la perdita.

Per Panang, inconsapevole di quanto era accaduto, Lola era semplicemente scomparsa e il dolore di non riuscire a trovarla la stava consumando; al punto che i guardiani dello zoo hanno deciso di restituire le spoglie alla madre, nella speranza che potesse così comprendere la mesta realtà dei fatti, soffrendo ma cessando di cercare disperatamente la propria figlia. A quel punto, effettivamente, la grande elefantessa ha annusato con la propria proboscide il corpicino inanimato, divenendo immediatamente (ed amaramente) consapevole della morte di Lola.

Dopodiché un vero e proprio rituale si è consumato sotto gli occhi di quanti erano presenti in quel momento: uno alla volta gli elefanti sono sfilati dinanzi ai resti della piccola, accarezzandola tristemente anch'essi con la propria proboscide. Poi tutti si sono stretti attorno alla madre dolente, per portarle conforto e consolazione al termine di questa sorta di funerale, allontanandosi infine dal cadavere e, quindi, dalla morte: il segnale che l'esistenza deve continuare e che i vivi ed i morti fanno parte di due realtà ben distinte e mai confondibili.

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