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Il lancio della sonda NASA che ‘sfiorerà’ il Sole rinviato di 24 ore: rischio esplosione

Gli ingegneri della NASA, dopo aver ritardato il lancio della Parker Solar Probe di circa un’ora, hanno deciso un rinvio definitivo al giorno successivo a causa di una anomalia nella pressione dell’elio contenuto nei serbatoi del razzo. Troppo alto il rischio di perdere la preziosissima sonda, costata ben 1,5 miliardi di dollari.
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A cura di Andrea Centini
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È stato rinviato di 24 ore il lancio della pionieristica “Parker Solar Probe”, la sonda della NASA che nei prossimi anni arriverà a ‘sfiorare' il Sole per studiarlo da vicino. Previsto per le 9:33 ora italiana di sabato 11 agosto, il lancio è stato inizialmente ritardato di un'ora – precisamente alle 10:28 – a causa di un'anomalia nei dati inviati dal potente razzo Delta IV Heavy che la porterà nello spazio. Il rinvio è diventato definitivo quando gli ingegneri dell'agenzia aerospaziale americana hanno ricevuto un segnale di allarme relativo alla pressione dell'elio contenuto nei serbatoi. Troppo rischioso per tentare il lancio. In queste ore stanno monitorando attentamente tutte le informazioni ricevute; il ‘lift off' della Parker Solar Probe è ora previsto per domenica 12 agosto alle 9:31 ora italiana, tuttavia la finestra di lancio è stata allargata fino al 23 agosto, nel caso in cui dovessero emergere altri problemi.

Dopo anni di duro lavoro e un investimento di ben 1,5 miliardi di dollari, la NASA non può assolutamente permettersi di perdere la preziosissima sonda, che ha le dimensioni di un'automobile e un peso di appena 600 chilogrammi. Il suo obiettivo principale è studiare a fondo l'atmosfera della nostra stella (la corona) e gli effetti scaturiti da brillamenti e vento solare, le cui particelle altamente energetiche hanno un impatto sia sulla Terra che sulle missioni spaziali. Queste particelle, infatti, possono essere responsabili di devastanti tempeste geomagnetiche in grado di provocare danni alle apparecchiature elettroniche e ai dispositivi GPS. Attraverso le analisi della PSP gli ingegneri sperano di poter prevedere gli effetti di questi fenomeni e avere una comprensione migliore del meteo spaziale.

Il nome della sonda è un omaggio a Eugene Parker, l'astronomo che negli anni '50 formulò le prime affascinanti teorie sul vento solare. Curiosamente, si tratta della prima sonda NASA dedicata a uno studioso ancora in vita. Se tutto andrà secondo i piani, la PSP raggiungerà l'orbita del Sole nel novembre 2018 ed effettuerà in tutto 24 passaggi nel corso di svariati anni, quando si avvicinerà sempre di più alla stella. Nel 2024 arriverà ad appena 6,4 milioni di chilometri di distanza e raggiungerà l'impressionante velocità di 692mila chilometri orari; non a caso si tratta dell'oggetto più veloce mai costruito dall'essere umano. Se non ci saranno ulteriori rinvii, domattina potremo seguire in diretta sul sito web della NASA lo storico lancio verso l'inferno solare, dal quale la sonda sarà protetta grazie a un grande scudo termico in carbonio.

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