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Il farmaco che uccide a 35 anni, ma è solo allarmismo

Torna sotto accusa l’ibuprofene e i farmaci antidolorifici. Non si tratta di caramelle ed esistono studi che fissano dei limiti nell’assunzione. Peccato che vengano decontestualizzati, trasformando questo principio attivo in una sorta di veleno mortale.
A cura di Juanne Pili
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L'ibuprofene fa parte assieme al diclofenac dei farmaci antidolorifici denominati Fans. Come spiegavamo già in un articolo precedente non si tratta certo di caramelle, dovrebbero essere assunti previa prescrizione medica e a dosi controllate. Esiste realmente un comunicato della Società europea di cardiologia che lo spiega (Esc). E' la dose che fa il veleno, questo particolare deve essere sfuggito a chi recentemente pubblica articoli allarmisti mettendo in guardia i maggiori di 35anni, i quali rischierebbero maggiormente attacchi di cuore e ictus mortali. Ma le cose stanno in maniera ben diversa.

Scienza e allarmismo

Al solito si prendono notizie reali decontestualizzandole, creando allarmi ingiustificati e generalizzando il tutto, arrivando così ad affermare che l'ibuprofene non deve essere somministrato ai maggiori di 35anni, altrimenti si avrebbero attacchi di cuore ed ictus letali in pochi secondi. Sarebbe sufficiente leggere anche solo il titolo del comunicato della Esc per capire che vengono fissati già dei limiti giornalieri per l'ibuprofene, di cui i medici ovviamente tengono conto, mentre si consiglia di abbandonare il diclofenac; questo però nell'ottica di un consumo incontrollato, sconsigliando la vendita nei market.

Permettendo di acquistare questi farmaci senza prescrizione e senza alcun consiglio o restrizione, si invia al pubblico il messaggio che siano innocui […] Precedenti studi hanno dimostrato che i FANS sono correlati ad un aumento del rischio cardiovascolare, questo è preoccupante perché sono ampiamente utilizzati.

Stampa autorevole e clickbait

Testate autorevoli come il Guardian hanno trattato in passato l'argomento, chiamando in causa marche note, come Voltaren, Moment e Buscofen. L'articolo è stato puntualmente frainteso nei blog. Come fanno notare anche i colleghi di Butac già nel 2014, "forse dietro tutto c’è qualche naturopata che non vorrebbe che i lettori usino farmaci in generale", ed effettivamente la strategia di fondo è sempre quella di promuovere medicine alternative.

Tutti i farmaci hanno effetti collaterali

Dovendo interagire con singoli organismi i farmaci possono avere effetti collaterali – previsti e riportati su tutti i bugiardini – ciò che non cura invece è molto probabile che non ne abbia, anche se non è sempre così, citiamo a titolo d'esempio la pericolosa terapia Gerson. In nessuno studio – compreso il cumunicato Esc – si sostiene che l'assunzione dopo i 35anni porti ad ictus o attacchi di cuore mortali. Questo genere di post sensazionalisti, spesso pubblicati da chi ha interessi a promuovere medicine alternative, ben lungi dal contribuire alla nostra salute, rischiano di contribuire ad incrementare un clima di sfiducia verso i medici, che non gioverà certo ai pazienti.

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