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Il cratere causato dall’ultimo grande asteroide che ha colpito la Terra trovato nel Laos

Sotto l’altopiano vulcanico di Bolaven, nel Laos, è stato individuato il cratere dell’ultimo grande asteroide che ha colpito la Terra. Il “sasso spaziale” di 2 chilometri lasciò una voragine lunga 17 chilometri e larga 13 chilometri, grande quanto una città, ma la distruzione investì una regione molto più ampia. I detriti si sparserò sul 10 percento della superficie terrestre.
A cura di Andrea Centini
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Dopo oltre un secolo di ricerche è stato individuato quasi con certezza il luogo in cui è precipitato l'ultimo grande asteroide che ha colpito la Terra, circa 790mila anni fa. Il cratere risultato dal catastrofico impatto sarebbe sepolto sotto l'altopiano vulcanico di Bolaven nel Laos, uno stato del Sud-Est asiatico confinante con Cina, Vietnam, Cambogia, Thailandia e Myanmar (Birmania). In base ai calcoli degli scienziati, la collisione col “sasso spaziale” di quasi 2 chilometri devastò qualunque cosa nel raggio di circa 500 chilometri, lasciando un cratere largo 13 chilometri e lungo 17 chilometri. Quanto una grande città.

Il sito dell'impatto non è visibile in superficie poiché ricoperto dalla lava decine di migliaia di anni fa, ma grazie a indagini geofisiche, stratigrafiche, geochimiche e geocronologiche gli scienziati autori dello studio sono praticamente certi della sua posizione. A determinarla è stato un team di ricerca internazionale guidato da studiosi dell'Università Tecnologica Nanyang di Singapore, che hanno collaborato a stretto contatto con i colleghi del Dipartimento di Scienze Geologiche dell'Università del Wsiconsin-Madison, del Ministero dell'Energia del Vietnam e del Ministero dell'Ambiente e delle Risorse Naturali della Thailandia.

Gli scienziati, coordinati dal professor Kerry Sieh dell'Osservatorio della Terra di Singapore, stavano seguendo le tracce del possibile impatto studiando le cosiddette tectiti, oggetti vetrosi di colore scuro che si formano quando un asteroide di grandi dimensioni colpisce la Terra. La roccia, a seguito della collisione, si fonde per le elevatissime temperature e la pressione, mentre l'energia cinetica la proietta nel cielo; quando ricade al suolo si raffredda trasformandosi nelle tectiti. L'analisi di questi reperti ha aiutato in passato a trovare altri grandi crateri sulla Terra, ma le tectiti legate all'impatto di 790mila anni fa non fornivano indicazioni chiare. Anche perché l'asteroide ha infatti scagliato detriti che hanno ricoperto il 10 percento della superficie terrestre tra Cina Meridionale e Australia, interessando anche ampi tratti di oceano.

L'approccio inedito degli studiosi ha tuttavia permesso di circoscrivere il più possibile i siti migliori, individuando nel Laos quello più compatibile. Dall'analisi delle tectiti è emersa la presenza di basalti più giovani e più antichi; ciò suggeriva in qualche modo il coinvolgimento di un sito vulcanico. Conducendo sofisticate analisi gravitazionali (i crateri colmi di materiale sono meno densi e hanno una forza gravitazionale ridotta rispetto alla roccia che li circonda) Sieh e colleghi sono riusciti individuare nell'altopiano vulcanico di Bolaven ciò che stavano cercando da tempo. “Il nostro studio è il primo a mettere insieme così tante linee di evidenza, che vanno dalla natura chimica delle tectiti alle loro caratteristiche fisiche, passando per le misurazioni della gravità e dell'età della lava che ha sepolto cratere”, ha sottolineato alla CNN il professor Sieh.

Conoscere le caratteristiche e la posizione di questo cratere, spiegano gli scienziati, ci è utile anche per capire quali potrebbero essere i danni di un potenziale asteroide di grandi dimensioni in rotta di collisione con la Terra. I dettagli della ricerca sono stati pubblicati sulla rivista scientifica PNAS.

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