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Covid 19

Il coronavirus può essere trovato anche nelle lacrime: quali sono i rischi

Un team di ricerca cinese dell’Università di Zhejiang e del Primo Ospedale Affiliato di Hangzhou ha scoperto la presenza del nuovo coronavirus emerso in Cina (SARS-CoV-2) nelle lacrime e nelle secrezioni congiuntivali di un paziente affetto da congiuntivite. Ciò suggerisce che il patogeno possa essere diffuso anche attraverso il contatto con questi fluidi corporei. Per questa ragione gli autori dello studio suggeriscono agli operatori sanitari impegnati nelle visite di sospetta COVID-19 di indossare anche gli occhiali, oltre alla mascherina.
A cura di Andrea Centini
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Il nuovo coronavirus emerso in Cina (SARS-CoV-2) può essere rilevato anche nelle lacrime e nelle secrezioni congiuntivali dei pazienti. Ciò significa che la COVID-19, l'infezione respiratoria causata dal patogeno, potrebbe essere trasmessa anche attraverso questi fluidi corporei, rappresentando una potenziale minaccia soprattutto per gli operatori sanitari impegnati nei controlli dei pazienti (durante una visita o magari quando eseguono l'esame del tampone faringeo).

A rilevare la carica virale nelle lacrime e nelle secrezioni congiuntivali dei pazienti è stato un team di ricerca cinese composto da scienziati della Scuola di Medicina dell'Università di Zhejiang e del Primo Ospedale Affiliato di Hangzhou. Gli scienziati, coordinati dal professor Jianhua Xia, docente presso il Dipartimento di Oftalmologia dell'ateneo cinese, sono giunti alle loro conclusioni dopo aver esaminato i campioni biologi di trenta pazienti ricoverati all'ospedale tra il 26 gennaio e il 9 febbraio. Fra essi 21 manifestavano sintomatologia lieve simil-influenzale (tosse, febbre, mal di gola e malessere generalizzato), mentre gli altri 9 era colpiti dalla forma più acuta – con problemi respiratori – di COVID-19.

I campioni biologici sono stati analizzati con una tecnica chiamata “reazione a catena della polimerasi” in tempo reale, come quella cui vengono sottoposti i tamponi faringei. Due dei campioni di secrezioni lacrimali e congiuntivali di un paziente affetto da congiuntivite sono risultati positivi al coronavirus, mentre quelli prelevati da altri pazienti sono risultati negativi. Il paziente durante la degenza è stato trattato con farmaci antivirali; quando la congiuntivite è guarita anche i successivi test sulle secrezioni sono risultati negativi.

“La ricerca indica che il tratto respiratorio potrebbe non essere l'unico metodo di diffusione del nuovo coronavirus”, ha dichiarato il coautore dello studio Shen Ye. Gli scienziati suggeriscono che durante i controlli di pazienti con sospetta COVID-19 gli operatori sanitari debbano sempre indossare gli occhiali, oltre che la mascherina (o maschera chirurgica). I dettagli della ricerca “Evaluation of coronavirus in tears and conjunctival secretions of patients with SARS-CoV-2 infection” possono essere consultati a questo link.

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