Il coronavirus potrebbe sopravvivere fino a 3 giorni sulle superfici e fino a 3 ore in aria
Il nuovo coronavirus emerso in Cina (SARS-CoV-2) potrebbe sopravvivere in aria fino a 3 ore, mentre la resistenza sulle superfici è stimata in 3 giorni al massimo, in base al materiale preso in esame. Questi dati suggeriscono che la trasmissione possa verificarsi sia attraverso l'aerosol (contrariamente a quanto specificato fino ad oggi), che con i cosiddetti fomiti, ovvero entrando in contatto con quegli oggetti che, una volta contaminati, possono essere fonte di contagio di una malattia infettiva alla stregua della COVID-19, quella scatenata dal coronavirus.
Quanto tempo il Coronavirus resta sulle superfici e in aria
A determinare il potenziale tempo di resistenza in aria e sulle superfici del patogeno è stato un team di ricerca americano guidato da scienziati del National Institute of Allergy and Infectious Diseases o NIAID, fra le decine di istituti che fanno parte del National Institutes of Health (NIH) statunitense. I ricercatori, guidati dal professor Neeltje van Doremalen, hanno collaborato a stretto contatto con i colleghi della prestigiosa Università di Princeton, dell'Università della California di Los Angeles e dei Centri per la prevenzione e il controllo delle malattie (Centers for Disease Control and Prevention o CDC). La ricerca, che ancora deve essere sottoposta a revisione tra pari, è stata finanziata anche dalla DARPA (Defense Advanced Research Projects Agency) e dalla U.S. National Science Foundation.
Quanto tempo il Coronavirus resiste sugli oggetti
Van Doremalen e colleghi hanno sottoposto i campioni di coronavirus a diversi test di sopravvivenza, determinando appunto una resistenza massima negli aerosol di circa 3 ore. Per quanto concerne le superfici, è stato osservato che SARS-CoV-2 resiste fino a 4 ore sul rame; fino a 24 ore su cartone e fino a 2-3 giorni su plastica (polipropilene) e acciaio inossidabile. Gli scienziati hanno utilizzato 68 ceppi in tutto, tra quelli del nuovo coronavirus e quelli del patogeno responsabile della SARS, un altro betacoronavirus che condivide l'80 percento del profilo genetico col responsabile della COVID-19. I test sono stati condotti a una temperatura di 21-23° Celsius e con un'umidità relativa del 40 percento. I risultati, spiegano i ricercatori nel proprio articolo pubblicato su Medrxiv, suggeriscono che “la trasmissione attraverso aerosol e fomiti di SARS-CoV-2 è plausibile, poiché il virus può rimanere vitale negli aerosol per 42 ore e sulle superfici fino a giorni”.
Coronavirus, altamente improbabile il contagio attraverso gli oggetti
Ad oggi, come indicato sul sito del Ministero della Salute in riferimento alle superfici, “le informazioni preliminari suggeriscono che il virus possa sopravvivere alcune ore, anche se è ancora in fase di studio”, sul portale dell'Organizzazione Mondiale della Sanità è invece indicato che “che i coronavirus (comprese le informazioni preliminari sul virus COVID-19) possono persistere sulla superfici per alcune ore o fino a diversi giorni”. Durante una conferenza stampa il professor Silvio Brusaferro, presidente dell'Istituto Superiore di Sanità, ha affermato che la trasmissione del coronavirus attraverso oggetti e cibi confezionati “è una possibilità che non possiamo escludere ma che è altamente improbabile”, sottolineando al contempo che il patogeno è molto sensibile ai disinfettanti a base di cloro e alcol. Un recente studio tedesco pubblicato sulla rivista scientifica specializzata Journal of Hospital Infection aveva rilevato una sopravvivenza massima dei coronavirus sulle superfici fino a nove giorni, in determinate condizioni ideali di umidità e temperatura. Il virus SARS-CoV-2 non era stato però contemplato nei test.