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Il computer del Telescopio Hubble è guasto: offline da giorni, la NASA prova a riavviarlo

La NASA ha annunciato che sta eseguendo una serie di test per provare a riavviare il celebre Telescopio Spaziale Hubble, offline da oltre una settimana a causa di un guasto a uno dei suoi computer principali, quello che controlla tutta la strumentazione scientifica. Ad oggi i tentativi di riavvio sono stati fallimentari, tuttavia gli ingegneri sono fiduciosi di “rimettere in moto” al più presto l’iconico veicolo spaziale.
A cura di Andrea Centini
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Un guasto a uno dei computer principali del Telescopio Spaziale Hubble ha costretto gli ingegneri della NASA a sospendere le operazioni di ricerca scientifica da diversi giorni, in attesa che il problema venga risolto. In altri termini, il celebre telescopio – che orbita attorno alla Terra da oltre 30 anni – al momento è offline e tutti i suoi preziosi strumenti sono in modalità di riposo. Il guasto si è palesato domenica 13 giugno, quando il computer del carico utile (payload computer), che coordina e controlla tutta la strumentazione scientifica in dotazione, ha smesso improvvisamente di funzionare.

Sin da allora gli ingegneri dell'agenzia aerospaziale americana hanno provato a risolvere il guasto da remoto; si riteneva che il problema all'origine fosse un modulo di memoria deteriorato – dopo decenni di attività è inevitabile che alcune componenti si usurino – tuttavia sia il tentativo di riavviare il computer che quello di provare a passare a un banco di backup  – test eseguito il 16 giugno – sono stati fallimentari. Come spiegato dalla NASA in un comunicato stampa, il comando inviato dalla Terra per avviare il modulo di memoria di riserva non ha funzionato, così come sono falliti ulteriori test per riportare online i moduli inattivi.

Fortunatamente non tutto è perduto. Sebbene sia così vecchio, infatti, il Telescopio Spaziale Hubble è progettato per avere diverse componenti ridondanti, al fine di prevenire guasti irreparabili. Il computer del carico utile, tecnicamente un NASA Standard Spacecraft Computer-1 (NSSC-1) che risale agli anni '80, ha un gemello all'interno del telescopio che può essere attivato nel caso in cui il primo smettesse di funzionare. Entrambi i computer, inoltre, sono associati a quattro banchi da 64 Kilobytes di memoria, dei quali uno in attività e tre di backup. L'ultimo aggiornamento/sostituzione a questo sistema – il payload computer fa parte del modulo Science Instrument Command and Data Handling – è stato condotto nel 2009, durante l'ultima missione di manutenzione eseguita direttamente dagli astronauti. Da allora, per questione di costi e di “vecchiaia” del telescopio, la cui vita operativa è stata prolungata più e più volte nel corso degli anni, la NASA ha deciso di intervenire soltanto da remoto.

Gli esperti ritengono che in un modo o nell'altro il Telescopio Spaziale Hubble tornerà in attività, ma è solo questione di tempo prima che una delle sue decennali componenti si usuri a tal punto da renderlo inutilizzabile. La speranza, naturalmente, è che il celebre veicolo spaziale continui a regalarci scorsi magnifici dello spazio profondo e nuovi dati scientifici, come quelli che hanno recentemente permesso agli scienziati di scoprire le ragioni del misterioso oscuramento della stella Betelgeuse. Tra i guasti più recenti che hanno messo a repentaglio l'operatività di Hubble figurano quelli ai giroscopi e alla camera principale.

La NASA, ad ogni modo, si augura di venire a capo del nuovo problema quanto prima. “Il team operativo eseguirà test e raccoglierà ulteriori informazioni sul sistema per isolare ulteriormente il problema. Gli strumenti scientifici rimarranno in uno stato di modalità sicura fino a quando il problema non sarà risolto. Il telescopio stesso e gli strumenti scientifici resteranno in buone condizioni”. Sarebbe dunque solo questione di tempo prima di rimettere in moto gli "occhi" del telescopio. Ma in futuro, quando si verificherà un guasto irreparabile o il telescopio si deorbiterà autonomamente, Hubble verrà fatto disintegrare contro l'atmosfera terrestre attraverso un rientro controllato. Al momento non c'è una data indicata sul calendario; l'unica cosa certa è che presto verrà affiancato dal suo erede spirituale, il potentissimo James Webb Space Telescope, che dovrebbe essere lanciato entro la fine dell'anno dopo diversi ritardi.

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