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Il colore indaco degli antichi popoli precolombiani

La più antica testimonianza dell’uso della tinta indaco per i tessuti è stata rinvenuta in Perù.
A cura di Nadia Vitali
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Uno dei frammenti di tessuto ritrovati ed analizzati dagli scienziati (Credit: Lauren Urana)
Uno dei frammenti di tessuto ritrovati ed analizzati dagli scienziati (Credit: Lauren Urana)

Il colore indaco è uno dei più apprezzati e diffusi tra quelli utilizzati per l'abbigliamento: basti pensare ai jeans, il cui colorante è proprio l'indaco. Questa tinta, senza la quale difficilmente sapremmo immaginare oggi il nostro vestiario, esiste fin da tempi estremamente remoti: lo testimonia un ritrovamento archeologico molto interessante avvenuto nel 2009 nel nord del Perù, nel sito di Huaca Prieta, probabile area sacra che ha già restituito molti reperti fin dal tempo dei primi scavi, avvenuti negli anni '40 del secolo scorso.

Coltivazioni di cotone

Qui sono venuti alla luce frammenti di tessuto i quali, in ragione delle eccezionali condizioni di conservazione dovute al clima particolarmente secco, sono stati una piacevole sorpresa per gli archeologi. Sottoposti ad accurate indagini di laboratorio, tali frammenti hanno rivelato agli scienziati guidati da Jeffrey Splitstoser, del dipartimento di antropologia della George Washington University, di risalire ad un'epoca molto antica: la prova del fatto che già 7.800 anni fa sulle Ande si coltivava il cotone, secondo quanto è stato possibile stabilire grazie al metodo del radiocarbonio.

Il sito originale dove sarebbe avvenuta la domesticazione della pianta del cotone, nome scientifico Gossypium barbadense, non è stato ancora determinato con precisione ma, spiegano i ricercatori nell'articolo pubblicato da Science Advances, in linea di massima si pensa che si trovi da qualche parte lungo la costa settentrionale del Perù, dove la pianta selvatica trovava delle buone condizioni per crescere. Nei secoli successivi, naturalmente, le popolazioni locali continuarono a servirsi del cotone per produrre tessuti, reti da pesca, borse ed altri manufatti documentati presso numerosi altri siti datati tra 6000 e 5000 anni fa.

Un tessuto blu

I frammenti hanno conservato anche tracce del colore con cui erano stati tinti a scopo decorativo, l'indaco. Grazie ad una tecnica chiamata cromatografia liquida ad alta prestazione, HPLC, nei diversi campioni sono state rilevate, con quantità differenti, tracce di indirubina e indigotina, le due componenti fondamentali per conferire il colore indaco al tessuto. Si tratta della più antica testimonianza dell'uso di questa tinta non soltanto nella storia dell'America precolombiana ma anche del mondo: la scoperta, infatti, strappa il record all'Egitto, con il suo indaco risalente a 4.400 anni fa.

Furono dunque nascite parallele che portarono l'uomo a servirsi di questo colorante di origine vegetale per decorare i propri tessuti, nel Nuovo e nel Vecchio mondo, prima che l'indaco diventasse il colore praticamente più diffuso della contemporaneità. Ma l'indaco di Huaca Prieta non servì a decorare dei pantaloni bensì, con tutta probabilità, delle sacche.

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