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Il cervello ‘batte’ come il cuore: le immagini straordinarie mai viste prima

Attraverso un’innovativa tecnica chiamata “risonanza magnetica amplificata basata su fasi”, ricercatori dello Stevens Institute of Technology e dell’Università di Auckland sono riusciti a immortalare in tempo reale e ad amplificare le pulsazioni del cervello, che ‘batte’ a ritmo con il cuore spinto dal sangue. Le immagini straordinarie.
A cura di Andrea Centini
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Il nostro cervello pulsa a ritmo con il battito cardiaco, e il suo affascinante movimento è stato immortalato in tempo reale e amplificato per la prima volta grazie un'innovativa tecnica di risonanza magnetica. Non si tratta di un lavoro fine a se stesso, dato che conoscere il comportamento biomeccanico del cervello – sia a riposo che in caso di traumi o malattie – è un'informazione preziosa per determinare lo stato di salute del tessuto cerebrale. Dal movimento del cervello, ad esempio, i medici potrebbero prevedere l'evoluzione di commozioni cerebrali e aneurismi prima che possano mettere in pericolo la vita di un paziente.

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A sviluppare questa tecnica un team di ricerca internazionale composto da studiosi dello Stevens Institute of Technology e del Dipartimento di Anatomia e Imaging Medico presso l'Università di Auckland (Nuova Zelanda). Gli studiosi, coordinati dalla professoressa Samantha Holdsworth, docente presso la Facoltà di Scienze Mediche e della Salute dell'ateneo neozelandese, negli ultimi due anni hanno perfezionato una tecnica chiamata risonanza magnetica amplificata (aMRI), dimostrando che il suo aggiornamento può essere molto utile sotto il profilo diagnostico. In parole semplici, dopo aver applicato un pulsometro in grado di coordinare il battito cardiaco dei pazienti con le scansioni cerebrali, lo hanno integrato con un algoritmo sviluppato presso il Massachusetts Institute of Technology – il famoso MIT – che amplifica il movimento dei video in tempo reale.

Il risultato finale, che potete vedere nel video di copertina, mantiene tutte le caratteristiche di una comune risonanza magnetica, ma in più esalta il movimento compiuto dal cervello, sotto la spinta del sangue che pompa dal cuore. Per dimostrarne i benefici diagnostici, Holdsworth e colleghi hanno effettuato una risonanza magnetica amplificata basata su fasi (il nome della tecnica aggiornata) a due persone, una sana e una colpita da una condizione chiamata Malformazione di Chiari 1, un'affezione neurologica che comporta compressione del cervelletto e del midollo spinale a causa del loro posizionamento anomalo. Mettendo a confronto i due cervelli pulsanti, è stato dimostrato che quello del paziente affetto dalla malattia evidenzia movimenti maggiori in due specifiche aree. I ricercatori continueranno a testare la tecnica per valutare gli effetti di aneurismi, anomalie strutturali del cervello, commozioni cerebrali e altre condizioni. I dettagli sono stati pubblicati sulla rivista scientifica specializzata Magnetic Resonance in Medicine.

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