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Il bisfenolo a è nocivo: la UE pronta a bandire la sostanza dalle plastiche per alimenti

Già inserito nella Candidate List per i potenziali effetti negativi sulla fertilità, il bisfenolo a è stato dichiarato all’unanimità ‘sostanza estremamente preoccupante’ dalla UE. È il primo passo verso il bando del composto dalle plastiche per alimenti e dai giocattoli.
A cura di Andrea Centini
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L'Agenzia europea per le sostanze chimiche (Echa) del comitato degli Stati membri ha stabilito all'unanimità che il bisfenolo A può essere nocivo per la salute, in particolar modo per l'apparato endocrino, pertanto ha deciso di collocarlo nell'elenco delle “sostanze estremamente preoccupanti” (SVHC). La decisione giunge su proposta del governo francese, che già da alcuni anni aveva messo la sostanza nel mirino bandendola da tutta una serie di prodotti.

Il bisfenolo A o BPA, infatti, è un composto organico fondamentale nella produzione di materiali plastici e additivi, e lo ritroviamo non solo nei giocattoli, ma anche nei contenitori e nelle confezioni di molti alimenti, come le lattine di alluminio. Sino al 2011 veniva utilizzato persino nei biberon, ma dopo i risultati preoccupanti di diverse indagini approfondite si è deciso di rimuoverlo da molti dei prodotti più sensibili. In realtà sin dagli anni '30 del secolo scorso i chimici sollevarono preoccupazioni sulla tossicità della sostanza, ma ci sono voluti oltre 70 anni per metterne seriamente in discussione l'utilizzo.

Non a caso la sostanza, accusata anche di favorire l'obesità, come dimostra un recente studio americano condotto da ricercatori dell'Università dell'Iowa, era nella cosiddetta “Candidate List” dell'UE per i potenziali effetti sulla riproduzione. La decisione di bocciarlo a composto problematico è il primo passo verso una serie di iniziative che porterà al suo bando progressivo da vari prodotti di consumo, come i già citati giocattoli e le confezioni per alimenti.

Nella riunione del comitato degli Stati membri è stata sottolineata la pericolosità anche del Perfluoroesano-1-solfonico e suoi sali o PFHxS, non come interferente ormonale ma a causa della persistenza ambientale e la facilità di bioaccumulo nella catena alimentare (vPvB). La ‘bocciatura' della sostanza è stata in questo caso promossa dalla Svezia.

[Foto di Hans]

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