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Identificate decine di anticorpi neutralizzanti anti coronvirus: 9 hanno “potenza straordinaria”

Dal sangue di cinque pazienti gravi con COVID-19, l’infezione provocata dal coronavirus SARS-CoV-2, un team di ricerca internazionale guidato da scienziati dell’Università Columbia di New York ha identificato e isolato ben 61 anticorpi neutralizzanti. In 9 hanno una potenza che gli scienziati hanno definito “straordinaria”.
A cura di Andrea Centini
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Identificati e isolati gli anticorpi neutralizzanti più efficaci per combattere il coronavirus SARS-CoV-2. Si tratta di una scoperta eccezionale nell'ottica del contrasto alla COVID-19, l'infezione scatenata dal patogeno emerso in Cina, dato che grazie a queste “super immunoglobuline” si aprono le porte per nuovi, promettenti farmaci e vaccini. I noti anticorpi monoclonali utilizzati contro un gran numero di patologie, del resto, non sono altro che immunoglobuline ingegnerizzate in laboratorio (semi-sintetiche) e prodotte in massa; avere come base eccellenti anticorpi neutralizzanti anti COVID permetterà di gettare le basi per "armi" potenzialmente in grado di prevenire e trattare la malattia.

A scoprire gli anticorpi è stato un team di ricerca internazionale guidato da scienziati del Vagelos College of Physicians and Surgeons dell'Università Columbia di New York, che hanno collaborato a stretto contatto con i colleghi del Dana-Farber Cancer Institute dell'Università di Harvard; del Vaccine Research Center presso i National Institutes of Health (NIH); della Facoltà di Medicina “Li Ka Shing” dell'Università di Hong Kong e di altri istituti. Gli scienziati, coordinati dai professori Lawrence Shapiro e David D. Ho, membri dell'Aaron Diamond AIDS Research Center dell'ateneo statunitense, hanno isolato le immunoglobuline dal sangue di cinque pazienti ricoverati con una forma grave della COVID-19. In totale, sono stati identificati ben 61 anticorpi monoclonali neutralizzanti, 19 dei quali in grado di distruggere efficacemente il coronavirus SARS-CoV-2 in provetta. Fra questo gruppo di immunoglobuline, in 9 hanno mostrato una “potenza straordinaria”, come sottolineato dai ricercatori nell'abstract del proprio studio. Bastavano infatti concentrazioni da 0.7 ai 9 ng/mL per abbattere efficacemente buona parte delle particelle virali.

I diversi anticorpi a elevata immunogenicità colpiscono tutti specifici siti della proteina S o Spike, quella che il coronavirus sfrutta per legarsi al recettore ACE2 delle cellule umane, rompere la parete cellulare, inserire all'interno l'RNA virale e dare il via al processo di replicazione, che scatena l'infezione (COVID-19). Colpendo la proteina S, questi super anticorpi impediscono al virus di agganciarsi alle cellule umane e dunque lo neutralizzano. In parte le immunoglobuline si legano al dominio legante il recettore (RBD) e al dominio N-terminale (NTD) della proteina S, mentre due si agganciano a epitopi quaternari situati nella porzione superiore della Spike.

Al momento la sperimentazione degli anticorpi è stata condotta solo nella fase pre-clinica, ma ci sono tutte le premesse per poter presto passare ai primi test sull'uomo, nella speranza che confermino l'estrema efficacia dimostrata in vitro. I dettagli della ricerca “Potent neutralizing antibodies directed to multiple epitopes on SARS-CoV-2 spike” sono stati pubblicati sull'autorevole rivista scientifica Nature.

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