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I virus ‘piovono’ dal cielo: così viaggiano nell’atmosfera e si depositano su di noi

I virus, trasportati dalla superficie terrestre verso il cielo dai fenomeni atmosferici, si depositano nella troposfera, da dove successivamente ricadono sul pianeta, molto lontani dal luogo in cui sono stati “raccolti”.
A cura di Andrea Centini
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Ogni giorno in un metro quadrato della bassa atmosfera si depositano ben 800 milioni di virus. Una vera e propria “pioggia” di queste elementari entità biologiche, che è stata calcolata da un team di ricerca internazionale composto da studiosi dell'Università della British Columbia (Canada), del Dipartimento di Ecologia e Istituto dell'Acqua dell'Università di Grenada (Spagna) e dell'Università Statale di San Diego.

Gli studiosi, coordinati dal professor Curtis A. Suttle, virologo presso l'ateneo canadese, hanno ottenuto questo dato dopo aver installato particolari rilevatori sulle montagne della Sierra Nevada, in Spagna. I tassi di deposizione dei virus per metro quadrato sono risultati essere dalle nove alle 461 volte superiori rispetto a quelli dei batteri. La porzione dell'atmosfera sulla quale si sono concentrati Suttle e colleghi è la troposfera, uno strato al di sopra dei sistemi meteorologici terrestri ma al di sotto della stratosfera, quella in cui viaggiano gli aerei di linea.

I virus e i batteri finiscono a questa incredibile altezza (compresa tra i 2.500 e i 3mila metri) dopo essere stati sollevati dalla superficie terrestre attraverso i venti, legati alle particelle presenti nella polvere e negli spruzzi di acqua di mare. Una volta giunti nella troposfera possono essere trascinati molto lontano dal luogo di provenienza, ed è per questo che virus geneticamente identici possono essere trovati in posizione geografiche estremamente diverse fra loro. I virus, infatti, dalla troposfera sono destinati a precipitare nuovamente sulla Terra.

Sebbene siamo innanzi a numeri impressionanti, i ricercatori indicano che non si tratta di uno scenario “drammatico”, anche perché non tutti i virus intercettati sono patogeni. Alcuni di essi sono persino utili, perché sono in grado di aggredire e uccidere batteri potenzialmente pericolosi. Altri sono invece coinvolti nel ciclo del carbonio oceanico. Questa notevole diversità nei virus viene vista dai ricercatori come una sorta di “banca dei semi”, che permette agli ecosistemi in cui precipitano di adattarsi più rapidamente ai cambiamenti ambientali. I dettagli della ricerca sono stati pubblicati sulla rivista scientifica Nature.

[Credit: creatorjerry]

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