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I tatuaggi zebrati tengono lontani mosche, zanzare e altri parassiti succhia sangue

Un team di ricerca ungherese ha dimostrato che i pattern zebrati delle pitture tribali e dei tatuaggi possono proteggerci efficacemente dalle punture degli insetti succhia-sangue. In un esperimento con tre manichini hanno dimostrato che quello zebrato è stato attaccato dici volte meno rispetto a quello con ‘carnagione’ scura.
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A cura di Andrea Centini
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Credit: falco
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I tatuaggi zebrati e le pitture tribali a strisce proteggono dalle punture di insetti che si nutrono di sangue sangue, come zanzare, pappataci, tafani e altre specie di mosche. Lo ha dimostrato un team di ricerca del Laboratorio di ottica ambientale presso l'Università ELTE Eötvös Loránd di Budapest, Ungheria, che ha condotto un interessante esperimento per verificare l'apprezzamento degli insetti per vari tipi di “pelle”.

Un aiuto dalle zebre. Gli autori dello studio, coordinati dal professor Gábor Horváth, docente presso il Dipartimento di fisica biologica dell'ateneo ungherese, sapevano bene che le zebre vengono punte molto meno rispetto ad altri animali con un manto uniforme. Il motivo per cui questi equidi sono a strisce è ancora ampiamente discusso fra gli zoologi, tuttavia tra le ipotesi più dibattute vi è quella della protezione dalle torride temperature della savana (recentemente smentita da una ricerca dell'Università di Lund) e appunto quella dagli insetti.

Lo studio. Per verificare se il pattern zebrato può proteggere anche noi, Horváth e colleghi hanno piazzato la scorsa estate tre manichini in un giardino di Budapest. Uno aveva la “carnagione” scura, un altro era tipicamente caucasico (‘bianco') mentre l'ultimo aveva le strisce, con un disegno simile a quello delle pitture tribali che alcuni popoli dell'Africa, dell'Australia e della Papua Nuova Guinea utilizzano ancora oggi. Tutti i manichini erano ricoperti da un adesivo per catturare gli insetti – come i tafani – che avrebbero provato a pungerli. Al termine dell'esperimento, durato due mesi, il manichino zebrato aveva addosso un numero di insetti ben dieci volte inferiore a quello scuro, che a sua volta ne aveva il doppio di quello con la ‘pelle' chiara.

Credit: Horváth  et al.
Credit: Horváth  et al.

Perché il manichino a strisce si è salvato. Secondo Horváth e gli altri tre autori della ricerca, i dottori Ádám Pereszlényi, Susanne Åkesson e György Kriska, la ragione per cui il pattern zebrato può proteggere dalle punture risiederebbe nel fatto che spezza la polarizzazione della luce riflessa dal corpo, facendo credere agli insetti che non stanno affatto osservando una possibile ‘preda'. “I bodypaintings tradizionali con i loro tipici motivi a strisce bianche sulla superficie scura del corpo hanno il vantaggio di scoraggiare le mosche succhia-sangue perché questi modelli non sono attraenti per questi insetti parassiti”, hanno dichiarato gli autori dello studio. I dettagli della ricerca sono stati pubblicati sulla rivista scientifica Royal Society Open Science.

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