I primi fiori che germoglieranno nello spazio
Non più soltanto lattuga e piantine verdi: nello spazio potrebbero crescere anche dei fiori colorati, le zinnie. Seminati nella serra speciale Veggie dall'astronauta della NASA Kjell Lindgren, dovrebbero sbocciare nel 2016 a bordo della Stazione Spaziale Internazionale.
Le diverse fasi e l'osservazione saranno parte di un esperimento utile a fornire informazioni su altre piante da coltivare nello spazio: le zinnie, infatti, saranno più che altro un test per indagare nella possibilità di far crescere piante, come ad esempio il pomodoro, i cui frutti potrebbero essere mangiati dagli stessi astronauti in orbita.
Ma non è tutto: nel corso del test con le zinnie si cercherà di raccogliere anche dati sulla conservazione dei semi in orbita e sull'eventualità che i pollini causino problemi; e si cercherà di comprendere se la bellezza colorata dei fiorellini sia in grado di avere una qualche influenza sull'umore degli ospiti della ISS.
«Coltivare una pianta da fiore è più impegnativo rispetto alla lattuga» ha sottolineato Gioia Massa, del Kennedy Space Center della NASA, spiegando che ci sono diverse criticità legate all'illuminazione.
Lindgren ha attivato il sistema che porta acqua e nutrienti ai semi, accendendo le luci rosse, blu e verdi dei Led della serra: saranno accese per 10 ore e spente per 14, nel tentativo di riprodurre il ciclo di giorno e notte e stimolare così le piante a fiorire. Ci vorranno 60 giorni perché le zinnie crescano, quindi il doppio del tempo necessario per la lattuga romana.
La serra utilizzata però è la stessa che ha già dato il raccolto di lattuga romana ed è stata sviluppata dall'azienda americana Orbital Technologies. Prima c'era stata un'altra coltivazione in orbita quando, nel febbraio del 2011, l'astronauta dell'ESA Paolo Nespoli aveva assistito al germogliare delle piantine della famiglia del crescione in una piccola serra che faceva parte degli esperimenti della missione MagIsstra.