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I presunti Ufo del Pentagono e Tom DeLonge dei Blink 182

Un misterioso avvistamento ufologico registrato a bordo di un jet militare unisce il cantante Tom DeLonge dei Blink 182 e i militari del Pentagono.
A cura di Juanne Pili
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Sta facendo scalpore un articolo del New York Times dove salta fuori un programma governativo americano ancora esistente per indagare sugli avvistamenti ufologici. Fino a pochi giorni fa pensavamo che tutto si fosse ormai chiuso col progetto Blue Book. E’ infatti ben noto che le forze armate americane hanno cominciato ad occuparsi degli Ufo (oggetti volanti non identificati) fin dal 1947, l’anno dell’Ufo-crash di Roswell, rivelatosi una storia di copertura per sviare l’attenzione da operazioni di spionaggio contro i sovietici, mediante appositi palloni-sonda. Ma dal 1970 – almeno ufficialmente – non ci sarebbero stati più finanziamenti a progetti del genere.

Le indagini ufologiche del Pentagono

Credit: Scott Brando
Credit: Scott Brando

Il problema è che le agenzie di intelligence possono disporre di fondi neri, senza l’obbligo di dichiarare per cosa vengono spesi. Salta invece fuori un “Advanced Aviation Threat Identification Program”, condotto dal Pentagono e che sarebbe costato 22 milioni di dollari, in vigore dal 2007 al 2012. Il sito del Cisu fornisce ulteriori dettagli sulla vicenda. Il vero protagonista dello “scandalo” è infatti il musicista Tom DeLonge dei Blink 182, appassionato di ufologia, il quale ha creato una società commerciale mediante una raccolta fondi da 2 milioni di dollari, con tanto di diffusione di un filmato che dovrebbe dimostrare la presenza di astronavi aliene nei cieli americani, menzionato anche nel servizio giornalistico che ha lanciato lo scoop.

Il filmato relativo all’inseguimento di un UFO da parte di piloti della U.S. Navy nel 2004, che correda il servizio giornalistico, è stato infatti diffuso dall’Accademia di DeLonge.

Collegamenti tra DeLonge e il Pentagono

Prima di approfondire la questione del filmato ufologico facciamo presente che alcuni dirigenti della società di DeLonge hanno lavorato proprio al Pentagono, tra questi il parapsicologo Hal Puthoff, uno dei teorici della “visione remota”. Non va dimenticato infatti che tra i progetti pseudoscientifici che il Pentagono finanziò in passato ci fu anche l’MK-Ultra, un vero e proprio programma di controllo mentale. Malgrado l’entusiasmo dei responsabili, nessun esperimento dimostrò la validità scientifica della parapsicologia. L'autrice dell'articolo del Nyt Leslie Kean è stata già pizzicata in precedenza nel pubblicare fake news di stampo ufologico. Segnaliamo un post di Scott Brando su Facebook, dove fornisce ulteriori fonti in merito. Ma il vero scandalo non è nell'avvistamento ufologico, che può trovare spiegazioni molto "terrene", quanto nel fatto che il Pentagono possa aver speso ingenti quantità di denaro pubblico in ricerche del genere. Oltre a questo tra i personaggi che collegherebbero DeLonge e il Pentagono ci sarebbe anche l'imprenditore Robert Bigelow – il quale collaborò in precedenza con la Nasa – che sarebbe il principale beneficiario dei fondi pubblici investiti, mediante un appalto.

Cosa potrebbe mostrare davvero il filmato?

Credit: Mick West, MetaBunk
Credit: Mick West, MetaBunk

Secondo il Nyt il presunto avvistamento sarebbe avvenuto nel 2004 sui cieli di San Diego. Un secondo filmato rilasciato nel 2007 non ha ancora una data ed una location certe. I piloti avrebbero testimoniato poi di aver visto un’intera flotta di presunte astronavi extraterrestri. I funzionari della difesa hanno rifiutato di rilasciare dichiarazioni ufficiali in merito. Ma alcune cose nel filmato proprio non tornano e sicuramente non dovrebbero portarci alla tesi dell’avvistamento alieno, come spiega molto bene Mick West nel forum MetaBunk. Tenendo conto della scarsa qualità del filmato e del fatto che non è noto con certezza né il luogo dell’avvistamento né la data, dopo diverse analisi – scaricabili liberamente dal forum – e un confronto con altre immagini, West ipotizza che si tratti di un fenomeno ottico noto come “IR flare” (riflesso generato dagli infrarossi), dovuto al bagliore dei motori. Si tratta per adesso della migliore delle interpretazioni possibili. Mancano ancora diversi dati che si spera vengano resi disponibili in questi giorni.

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