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I ghiacciai alpini hanno perso il 14% della superficie in soli 12 anni

Mettendo a confronto i dati raccolti dal Landsat nel 2003 con quelli del satellite Sentinel-2 tra il 2015 e il 2016, un team di ricerca internazionale guidato da scienziati svizzeri dell’Università di Zurigo ha dimostrato che i ghiacciai alpini hanno perso il 14 percento circa della superficie in soli 13 anni. Il trend di riduzione va avanti sin dagli anni ’80, ed è catalizzato dai cambiamenti climatici.
A cura di Andrea Centini
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In soli 12 anni i ghiacciai delle Alpi hanno perduto il 14 percento della propria superficie, confermando il trend in diminuzione avviato circa 30 anni fa, sotto la spinta dei cambiamenti climatici. Si è infatti passati dai 2.100 chilometri quadrati rilevati dal satellite Landsat nel 2003 ai 1806 (con un margine di errore di +/- 60 chilometri quadrati) calcolati grazie ai dati del satellite Sentinel-2 (S2) della missione Copernicus, raccolti nel 2015 e in parte nel 2016.

A determinare la significativa perdita della superficie dei ghiacciai alpini è stato un team di ricerca internazionale guidato da scienziati dell'Università di Zurigo, Svizzera, che hanno collaborato a stretto contatto con i colleghi del Dipartimento di Scienze e Politiche Ambientali dell'Università degli Studi di Milano; della ENVEO IT GmbH di Innsbruck, Austria; e dell'Institut des Géosciences de l'Environnement dell'Università di Grenoble-Alpi, Francia. Gli scienziati, coordinati dal professor Frank Paul, docente presso il Dipartimento di Geografia dell'ateneo svizzero, sono giunti alle loro conclusioni elaborando i dati del satellite Sentinel-2 attraverso sofisticati algoritmi ed elaborazioni manuali.

Determinare l'estensione precisa dei ghiacciai immortalati dagli “occhi” dei satelliti è problematico, poiché a causa della copertura nuvolosa e soprattutto dei cosiddetti “ghiacciai neri”, cioè quelli coperti da detriti, è impossibile avere una stima corretta soltanto dalle immagini. Pertanto Paul e colleghi hanno dovuto elaborare manualmente molti dati e utilizzare informazioni di due anni diversi (2015 e 2016), in particolar modo per quelli italiani, spesso coperti da nuvole. Incrociando tutti i dati è emerso che sulle Alpi vi sono 4.395 ghiacciai, la maggior parte dei quali ha una dimensione inferiore a 0,1 chilometri (tra i più grandi figura l'Aletsch, con 77 chilometri quadrati). La quota maggiore di ghiacciai alpini si trova in Svizzera, col 49,4 percento del totale; segue l'Austria col 20 percento; l'Italia col 18 percento – per un totale di 325 chilometri quadrati -; e chiude la Francia col 12,6 percento.

Mettendo a confronto le estensioni del 2003 con quelle del 2015-16, è emerso che in 13 anni la superficie complessiva si è ridotta del 14 percento circa, per una perdita annua attorno all'1,1 percento. Per molti ghiacciai i cambiamenti climatici catalizzati dalle attività antropiche hanno avviato un percorso irreversibile, e alcuni spariranno per sempre nel giro di pochi decenni anni, come si ritiene accadrà a quello della Marmolada (Dolomiti) sulle Alpi Orientali.

Grazie ai dati raccolti dagli scienziati attraverso un modello standardizzato, è stato messo a punto un database dei ghiacciai alpini (un vero e proprio catasto) che risulterà particolarmente prezioso per scopi di monitoraggio e altre analisi, come il calcolo della massa o la futura estensione. I dettagli della ricerca “Glacier shrinkage in the Alps continues unabated as revealed by a new glacier inventory from Sentinel-2” sono stati pubblicati sulla rivista scientifica specializzata Earth system Science Data.

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