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I chili di troppo fanno fumare di più: nuovi rischi legati all’obesità

Un team di ricerca anglo-francese ha dimostrato che i chili di troppo riescono a influenzare il comportamento col tabacco. Più è alto l’indice di massa corporeo e maggiore è il rischio di essere un fumatore, inoltre a ogni salto di BMI si fuma una sigaretta in più ogni giorno.
A cura di Andrea Centini
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L'obesità aumenta il rischio del vizio del fumo e di fumare un maggior numero di sigarette ogni giorno. A svelare questo infausto legame, che mette seriamente a repentaglio la salute, un team di ricerca internazionale composto da studiosi dell'Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro di Lione (Francia) e di vari istituti legati all'Università di Bristol (Gran Bretagna).

Il dato può apparire un controsenso, dato che statisticamente i fumatori hanno un peso corporeo medio inferiore rispetto ai non fumatori, tuttavia i fumatori accaniti hanno una tendenza a pesare di più rispetto a chi fuma in modo moderato. Per far emergere la relazione tra chili di troppo e fumo, i ricercatori guidati dal professor Richard Martin, docente di epidemiologia clinica presso l'ateneo britannico, hanno verificato l'indice di massa corporeo (BMI), la percentuale di grasso corporeo e la circonferenza della vita mettendoli in relazione col vizio del tabacco.

Martin e colleghi hanno raccolto i dati dalle cartelle cliniche di ben 450mila pazienti; fra essi 372mila erano della coorte Biobank del Regno Unito, mentre i restati 74mila facevano parte del consorzio Tobacco and Genetics (TAG). Tra i parametri tenuti in considerazione dai ricercatori vi era la presenza o meno del vizio del fumo (presente e passato), il numero di sigarette fumate ogni giorno e l'età in cui si è iniziato a fumare.

Incrociando tutti i dati è emerso che per ogni aumento di 4,6 kg/m2 nell'indice di massa corporeo (BMI) sussisteva un rischio supplementare del 18 percento di essere fumatori (19 percento nei dati TAG). Inoltre, per ogni ‘salto' del BMI c'era il rischio di fumare una sigaretta in più ogni giorno. In altri termini, maggiore era il peso dei partecipanti – che avevano un'età media di 58 anni – e più elevato era il rischio che fossero fumatori e fumatori accaniti. Il dato è stato rilevato sia negli uomini che nelle donne.

Benché si sia trattato di un semplice studio di osservazione e associazione, i ricercatori hanno sfruttato una tecnica chiamata randomizzazione mendeliana che rende i dati più affidabili. Il motivo per cui l'obesità riesce a influenzare il rapporto con le sigarette non è ancora noto, tuttavia potrebbe esserci una base biologica comune che spinge alla dipendenza da nicotina e da cibo. Studiare a fondo questo legame potrebbe avere un impatto significativo a livello sociale e in tema di sanità pubblica. I dettagli della ricerca anglo-francese sno stati pubblicati sulla rivista scientifica The British Medical Journal.

[Creditt: Kruscha]

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