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I cerotti al glucosio che monitorano e contrastano il diabete

I ricercatori della Corea del Sud hanno realizzato un nuovo cerotto capace di monitorare i livelli di glucosio dei diabetici e, in caso di necessità, rilasciare il farmaco utile a mantenere in salute il paziente.
A cura di Zeina Ayache
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Il futuro per i diabetici sembrerebbe essere più semplice grazie ad una nuova tecnologia che sta trovando spazio dagli USA fino alla Corea. A quanto pare infatti, dall'Institute for Basic Science di Seoul, Corea del Sud, arriva la notizia della realizzazione di un prototipo di un dispositivo capace di monitorare la glicemia del paziente e di rilasciare, in caso di necessità, i farmaci necessari a mantenere in salute il diabetico. Ma come è fatto questo dispositivo? Si tratta di un cerotto in grafene dotato di piccolissimi aghi che aderiscono alla pelle del paziente.

Questo cerotto ricorda quello realizzato dalla University of North Carolina at Chapel Hill e dalla North Carolina State University e ribattezzato “smart insulin patch” che per dotato di cellule beta naturali che controllano i livelli ematici di glucosio e producono insulina in caso di necessità.

Quello coreano, progettato da Dae-Hyeong Kim, è un sistema integrato composto da componenti che controllano il sudore, componenti sensibili che percepiscono l'umidità, il glucosio, il PH e il tremore, e componenti terapeutiche, come i micro aghi sensibili al calore. Il cerotto è dotato quindi di un sistema di somministrazione del farmaco, in questo caso metformina (utilizzata nel trattamento del diabete di tipo 2).

Ma come funziona?

Il cerotto viene applicato alla pelle e inizia a monitorare il livello di glucosio. Intanto il sensore dell'umidità monitora i livelli di umidità relativa. Nel giro di pochi minuti, le informazioni rilevate vengono trasmesse ad un dispositivo elettronico che regola il rilascio del farmaco.

La soluzione a “cerotto” è solo una delle nuove proposte mediche per affrontare il quotidiano monitoraggio a cui sono sottoposte le persone diabetiche che ad oggi utilizzano tecnologie dolorose. Non ci resta che attendere per capire se effettivamente potrà essere presto disponibile al grande pubblico.

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