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Hope, mamma orango, massacrata con 74 proiettili, tagli e fratture: il suo piccolo è morto

L’agghiacciante storia di Hope, mamma orango salvata in extremis in una piantagione di palma da olio dopo essere stata massacrata da uomini spietati. I veterinari l’hanno trovata cieca, con 74 proiettili nel corpo, tagli da corpo contundente e fratture. Aveva con sé il suo piccolo di un mese, denutrito perché non poteva prendersene cura. È morto durante il disperato trasporto in clinica.
A cura di Andrea Centini
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Credit: SOCP
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Hope, una femmina di orango di Sumatra (Pongo abelii), è stata trovata in condizioni strazianti in una coltivazione di palma da olio in compagnia del suo piccolo di un mese, morto durante la corsa disperata verso la clinica veterinaria. La madre non poteva più prendersi cura di lui poiché vittima della bestialità umana, di una crudeltà oltre il limite dell'immaginazione: i veterinari, infatti, hanno trovato nel suo corpo 74 proiettili sparati da un fucile ad aria compressa, alcuni dei quali l'avevano centrata negli occhi e resa completamente cieca. Ma non solo. Hope presentava diverse gravi fratture e tagli da corpo contundente sul braccio destro, sulla zampa destra e su un dito della mano sinistra. Chi aveva provato a ucciderla con tanta ferocia non è riuscito nel suo intento, ma l'ha mutilata a tal punto da non permetterle di prendersi cura del suo piccolo, deceduto di stenti e malnutrizione proprio durante i soccorsi, giunti sul posto troppo tardi.

Speranza. Ad annunciare il ritrovamento di Hope e del suo sfortunato piccolo sono stati i membri del The Human Orangutan Conflict Response Unit (HOCRU), un team specializzato nel salvataggio degli oranghi vittime della brutale violenza dell'uomo. Queste intelligentissime scimmie, a causa della distruzione dell'habitat naturale convertito in distese di palme da olio, per sopravvivere sono costrette a cercare cibo proprio in queste piantagioni. Per questo sono considerate una minaccia e vengono uccise senza pietà. Inoltre, se vengono eliminati gli oranghi non c'è più necessità di proteggerne l'habitat, dunque si può sfruttare altro territorio per gli affari. Hope e il suo piccolo sono stati trovati agonizzanti in una piantagione nel distretto di Subulussalam nella provincia di Aceh, sull'isola di Sumatra. Una squadra di veterinari dell'Orangutan Information Center e del BKSDA Aceh intervenuta sul posto ha provato a trasferire immediatamente i due esemplari in una clinica per curarli, ma solo la madre è giunta a destinazione.

Credit: SOCP/Facebook

Riabilitazione. Dopo alcuni interventi chirurgici per rimuovere i pallini e ridurre le fratture, Hope si sta fortunatamente riprendendo. Ha già iniziato a mangiare un po' di frutta e a bere del latte, come indicato dai veterinari che se ne stanno prendendo cura. Gli esperti sono molto preoccupati per il trauma psicologico vissuto dall'orango: “Hope avrà bisogno di cure e trattamenti di recupero a lungo termine. Soprattutto per la riabilitazione mentale, dato che ha appena perso il suo piccolo mentre era ancora impegnata nella fase dell'allattamento”, ha affermato in una nota il Sumatran Orangutan Conservation Program (SOCP). La speranza è che Hope possa riprendersi completamente, ed è proprio per questo che le è stato dato questo nome.

Credit: SOCP/Facebook

Strage. Secondo un recente studio condotto da studiosi dell'Istituto Max Planck per l'Antropologia Evolutiva di Lispsia e del Centro tedesco per la ricerca sulla biodiversità integrale (iDiv) Halle-Jena-Lipsia, tra il 1999 e il 2015 abbiamo sterminato 150mila oranghi del Borneo, attraverso la distruzione dell'habitat naturale e il bracconaggio. La specie a cui appartiene Hope, l'orango di Sumatra, è considerata la più rara e minacciata in assoluto: è classificata con codice CR (pericolo critico di estinzione) nella Lista Rossa dell'Unione Internazionale per la Conservazione della Natura.

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