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Hitler morì nel 1945 nel suo bunker ed era vegetariano: i nuovi dettagli degli scienziati

Dagli esami condotti sui presunti resti di Adolf Hitler un team di medici legali francesi ha confermato che il dittatore morì effettivamente nel suo buker di Berlino nel 1945. Dall’esame del tartaro sui denti è stato inoltre dimostrato che il Führer era vegetariano, come indicato dalla documentazione storica.
A cura di Andrea Centini
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Adolf Hitler, lo spietato dittatore della Germania nazista, era vegetariano e morì nel suo bunker berlinese nel 1945. A mettere la parola fine sulla sorte del Führer, che secondo alcune teorie complottiste invece di suicidarsi sarebbe fuggito in Sud America assieme ad alcuni gerarchi nazisti, è stato un team di medici legali francesi dell'Università di Versailles Saint Quentin en Yvelines, guidati dall'anatomopatologo di fama internazionale Philippe Charlier.

Gli studiosi sono giunti a queste conclusioni dopo aver analizzato i presunti resti di Hitler, ovvero parte di una mandibola e di una mascella con denti e un frammento di cranio con un foro di proiettile. Questi resti sono di proprietà dei servizi segreti russi (FSB), che li ottennero dopo una serie di controverse e oscure vicende, dichiarandone ufficialmente il possesso solo nel 1993, alla fine dell'Unione Sovietica.

Secondo la versione ufficiale, Hitler si sarebbe ucciso nel suo bunker poco prima dell'arrivo dell'esercito russo nella capitale tedesca. Avrebbe ingerito del cianuro e si sarebbe sparato (o fatto sparare) alla testa assieme alla sua compagna Eva Braun. Avrebbe inoltre chiesto che i suoi resti fossero bruciati, per evitare che venissero usati come ‘trofeo' dai vincitori della Seconda Guerra Mondiale. I reperti conservati dai russi sarebbero proprio ciò che è sopravvisuto alla cremazione.

I medici guidati dal professor Charlier non hanno potuto effettuare analisi del DNA, lasciando concreti dubbi sulla paternità dei reperti – il frammento di volta cranica è stato esaminato solo attraverso un contenitore di vetro -, tuttavia sono convinti che quelli sono effettivamente i resti del dittatore nazista, sulla base di vari indizi.

Analizzando il tartaro dei denti i ricercatori hanno confermato che Hitler era vegetariano, come indicato da altra documentazione storica. Inoltre aveva solo quattro denti sani (i quattro incisivi inferiori), tutti gli altri erano sostituiti da protesi metalliche e di ceramica, un altro dettaglio compatibile con la radiografia ufficiale in possesso degli Stati Uniti. Charlier e colleghi hanno osservato dei pigmenti blu sulle strutture metalliche, che potrebbero essere stati causati dall'ingestione del cianuro oppure dalla reazione alla cremazione.

Resta il mistero del suicidio con un colpo d'arma da fuoco, dato che sui denti non sono state trovate tracce di metalli pesanti come antimonio e bario, che sarebbero emersi se Hitler si fosse ucciso infilando la canna della pistola in bocca. Ciò, tuttavia, non esclude che possa essersi sparato da sotto al mento o premendo la canna della pistola sulla tempia destra.

Fin quando la Russia non permetterà di eseguire un test del DNA dei reperti non ci saranno prove definitive sulla loro appartenenza, ma Charlier e colleghi non sembrano avere dubbi al riguardo. I dettagli dell'analisi condotta dai medici francesi sono stati pubblicati sulla rivista scientifica European Journal of Internal Medicine.

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